Iran – Hossein Amirabdollahian, il diplomatico nominato dal presidente iraniano Ebrahim Raisi alla carica di ministro degli Esteri, ha spiegato i suoi piani per far fronte alle sfide esistenti con un focus sull’adozione di posizioni attive nell’attuazione delle politiche estere.
Il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano, Mahmoud Abbaszadeh, ha dichiarato all’agenzia stampa Tasnim che Amirabdollahian ha partecipato a una riunione della commissione sabato sera per parlare dei suoi piani attinenti al suo nuovo incarico.
Secondo Mahmoud Abbaszadeh, il ministro proposto ha fornito un ampio rapporto sulle condizioni attuali, la politica estera del Paese e la situazione del ministero degli Esteri. Amirabdollahian ha anche fornito un’analisi Swot (punti di forza, debolezza, opportunità e minacce) delle circostanze.
Spiegando i suoi piani per guidare l’Iran attraverso i problemi, Amirabdollahian ha indicato i piani per attuare le strategie di politica estera creando un equilibrio e trasformando le posizioni passive della precedente amministrazione in posizioni attive, ha aggiunto il deputato.
Amirabdollahian ha insistito sulla soddisfazione degli interessi nazionali e delle richieste pubbliche e ha sottolineato l’importanza della diplomazia parlamentare nell’affrontare molte sfide.
La Commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera ha una visione positiva di Amirabdollahian e dei suoi piani in generale, ha osservato il legislatore.
I parlamentari iraniani hanno avviato dibattiti sulle credenziali e sul background di 19 persone sulla short list per il gabinetto del nuovo presidente Ebrahim Raisi, con le sessioni formali sui voti di fiducia previste per la prossima settimana.
Il parlamento iraniano ha una settimana intensa, con 270 incontri presso commissioni specializzate in quattro giorni per vagliare i ministri proposti dal nuovo presidente.
di Yahya Sorbello
