Iran: nessuna differenza tra sunniti e sciiti
Da decenni le potenze occidentali e i loro alleati hanno fomentato scontri e divisioni tra le comunità sciite e sunnite. Una guerra, ovviamente, che serve solo a garanzia dei loro sporchi e imperialisti progetti soprattutto in chiave anti-Iran.
A tal proposito, il governatore generale della provincia iraniana del Sistan e del Baluchestan, Hossein Modarres Khiabani, ha affermato che la Repubblica Islamica dell’Iran non fa distinzioni tra sciiti e sunniti e persone di diversi colori ed etnie.
Domenica scorsa, Hossein Modarres Khiabani è intervenuto inaspettatamente presso una moschea sunnita in segno di solidarietà tra seguaci sciiti e sunniti nella provincia sud-orientale. Il leader supremo della Rivoluzione Islamica, l’ayatollah Seyyed Ali Khamenei, si rivolge sempre all’unità indissolubile tra diversi gruppi etnici e sette religiose, ha affermato Khiabani.
I nemici cercano di creare spaccature etniche, religiose e politiche e di dividere le persone di città, province e Paesi musulmani, ma la prontezza e la maturità mentale delle persone hanno sventato le loro cospirazioni, ha aggiunto Modarres Khiabani. Ha menzionato la presenza dell’imam della moschea sunnita nel consiglio di amministrazione di una moschea sciita come esempio di unità tra le due principali denominazioni islamiche.
In base alla Costituzione iraniana, tutte le minoranze religiose hanno il diritto di eleggere i loro rappresentanti parlamentari. Cinque seggi del parlamento del Paese sono riservati alle minoranze religiose. Tra i deputati del parlamento iraniano c’è un zoroastriano, uno ebreo e tre cristiani (due armeno cristiano e un assiro). Un esempio di rispetto dei diritti di ogni etnia e religione, che un Occidente ottuso tende ancora oggi ad ignorare.
di Redazione