Iran, la pericolosità delle minacce “morbide”
Iran – Il Comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc), maggiore generale Mohammad Ali Jafari ha definito le minacce “morbide” come la più pericolosa delle minacce affrontate attualmente dall’Iran, affermando che le passate minacce militari si sono trasformate in opportunità per il Paese.
La minaccia culturale, politica, economica e sociale sono le più pericolose minacce per la rivoluzione islamica, ha dichiarato la scorsa settimana il comandante dell’Irgc durante una conferenza nella città settentrionale di Sari.
Evidenziando l’alta determinazione da parte dell’Irgc per salvaguardare la rivoluzione, il generale Jafari ha riferito che il Paese ha già trasformato le minacce militari in opportunità, nel corso della guerra imposta con l’Iraq (1980-1988).
Il comandante ha ulteriormente lodato il sistema di sicurezza in Iran, affermando che anche le forze anti-rivoluzionarie e di opposizione sembrano aver perso ogni speranza di destabilizzare la sicurezza nel Paese.
Negli ultimi anni, il leader della Rivoluzione islamica Ayatollah Seyed Ali Khamenei ha più volte lanciato l’allarme per gli effetti di una vasta guerra “morbida” che i nemici stanno conducendo contro l’Iran, dichiarando che uno degli obiettivi principali è quello di cambiare le credenze religiose e politiche delle persone, in particolare dei giovani.
La guerra soft è un termine utilizzato per definire le pressioni e gli attacchi culturali, e le tattiche di intelligence “morbida” usate dai Paesi esteri ostili verso l’Iran.
di Redazione