Iran, istruzione gratuita a 500mila studenti stranieri
Il ministro dell’Istruzione iraniano, Mohsen Haji-Mirzaee, ha affermato mercoledì che l’Iran fornisce a più di 500mila studenti stranieri legali e illegali, per lo più afghani, istruzione gratuita senza ricevere assistenza straniera.
In passato, le famiglie di tali studenti, in particolare i rifugiati afghani illegali, erano preoccupate per la registrazione dei loro figli nelle scuole perché il processo era irto di ostacoli. Il problema è stato risolto dal momento che il leader supremo Ayatollah Seyyed Ali Khamenei ha emesso un editto a questo riguardo nel maggio 2015. Il processo si è facilitato e gli studenti hanno usufruito degli stessi servizi educativi dei loro compagni di classe iraniani.
Haji-Mirzaee ha dichiarato all’agenzia di stampa Irna che l’Iran è l’unico Paese che offre istruzione gratuita a più di 500mila studenti stranieri senza ricevere aiuti.
Le statistiche mostrano che ci sono 560mila studenti non iraniani che studiano nelle scuole iraniane, la maggior parte dei quali studenti afghani. I bambini stranieri in Iran – legalmente o meno – godono delle stesse attività curriculari ed extracurriculari.
Haji-Mirzaee ha aggiunto che nel corso delle sue visite alle scuole ha visto che gli studenti stranieri ricevono gli stessi servizi educativi dei loro compagni di classe iraniani.
Il ministro dell’Istruzione iraniano ha anche affermato che a causa dell’epidemia di coronavirus le scuole sono state chiuse in Iran e l’istruzione è proseguita online attraverso applicazioni speciali progettate dal Ministero dell’Istruzione. Purtroppo, la maggior parte degli studenti stranieri che studiano in Iran non ha accesso a smartphone o tablet.
Iran e ipocrisia internazionale
Con la riprese del nuovo anno scolastico questa problematica verrà risolta dal ministero. In base alle informazioni raccolte dal Ministero della Pubblica Istruzione, la maggior parte degli studenti stranieri, 500mila su 560mila totali, non è connessa a Internet perché sprovvista di smartphone o tablet.
Haji-Mirzaee è rimasto profondamente deluso dall’atteggiamento delle organizzazioni internazionali e dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. Infatti, il ministro sperava che questi enti si assumessero le proprie responsabilità nei confronti di questi studenti. Ancora una volta, solo vuote promesse da parte della comunità internazionale.
di Yahya Sorbello