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Iran, il costo di rimanere un Paese libero

Un anno fa moriva in un ospedale di Teheran la giovane Mahsa Amini, pochi giorni dopo aver avuto un malore in una stazione di polizia a Teheran. Quella morte venne presa come pretesto dall’Occidente per scatenare, attraverso la sua rete di agenti e collaboratori, una brutale ondata di violenze in tutto l’Iran.

Da 44 anni il popolo iraniano è vittima dei crimini organizzati, sostenuti e fomentati dall’Occidente. I fiumi di denaro che Paesi come Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita investono per organizzare queste violenze, hanno come “rivendicazione” di fondo la tanto sbandierata battaglia per i diritti umani e il discusso Hijab.

Crediamo che tutti gli uomini di qualsiasi fede, etnia e appartenenza sociale, abbiano il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Purtroppo, le proteste che abbiamo visto nelle strade di alcune città iraniane stridono con ciò che dovrebbe essere una battaglia per i diritti umani e per le libertà individuali.

Iran e le “civili” proteste dei “rivoltosi”

Pestare a morte i poliziotti, devastare proprietà pubbliche, distruggere auto e moto, dare alle fiamme ambulanze e attaccare moschee non crediamo sia il modo appropriato per denunciare presunti abusi delle autorità iraniane. Di tutto questo in Occidente non arriva notizia.

In risposta a queste violenze indiscriminate sono scesi in piazza milioni di iraniani, soprattutto donne. Basta visionare le immagini di queste manifestazioni per notare tantissime donne con il capo quasi scoperto, abitudine molto diffusa tra le donne in Iran. Nessun poliziotto ha aggredito o arrestato queste donne, a conferma che la campagna mediatica costruita intorno alla morte della giovane Mahsa Amini fa acqua da tutti i lati.

Oltre alle foto e ai video che attestano che la giovane non ha subito nessuna violenza da parte dei poliziotti, c’è il responso delle indagini che conferma che nessuna violenza è stata subita da Mahsa. Purtroppo, la giovane donna è morta per un infarto che nulla ha a che vedere con le presunte violenze.

Da oltre 40 anni, la Repubblica Islamica dell’Iran paga la scelta di essersi ribellata all’Imperialismo americano. Attentati, guerre per procura, tentativi di colpi di Stato, omicidi mirati, campagne mediatiche, rivolte eterodirette, sanzioni e violenze varie non hanno spezzato la ferma determinazione di un popolo nell’affermare la propria libertà. Ad oggi, l’Iran e la sua eroica Rivoluzione Islamica, rappresentano un esempio per tutti i popoli oppressi.

di Redazione

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