Iran Ebrat Museum, per non dimenticare i crimini dello Scià
Iran Ebrat Museum, un museo per non dimenticare la vergogna delle prigioni segrete della brutale polizia dello Scià, Mohammad Reza Pahlavi.
L’Iran Ebrat Museum, sito a Teheran, vuole portare a conoscenza i crimini e le torture a cui venivano sottoposti i prigionieri politici nell’Iran dello Scià Pahlavi, rovesciato nel 1979 grazie alla Rivoluzione Islamica condotta dall’Imam Khomeini.
Nel corso degli anni ’70, migliaia di prigionieri politici sono stati detenuti in celle minuscole e torturati dal Comitato misto Anti Sabotaggio, un ramo della terribile Savak (National intelligence e Organizzazione per la sicurezza) formata sotto la guida della Cia nel 1957 e addestrata dal Mossad.
La Savak, nota in Iran per i suoi metodi brutali, controllava tutti gli aspetti della vita politica e sociale iraniana. Ai giornalisti, personaggi della letteratura e accademici veniva imposta una rigida censura. Le università, i sindacati e le varie organizzazioni erano tutte soggette all’intensa sorveglianza degli agenti della Savak e dei suoi informatori.
Questa era l’Iran dello Scià, manovrata e sottomessa alle volontà degli Stati Uniti, dove gli orrendi crimini commessi contro il popolo iraniano non urtavano le sensibilità di un complice e colpevole Occidente. Non dobbiamo dimenticare la storia, quella vera, e soprattutto, non dimentichiamo i suoi carnefici di ieri e di oggi. Loro, non cambieranno mai!
di Redazione