Medio Oriente

Iran considera Trump un “colpevole” non un presidente con cui negoziare

Hossein Dehghan, ex ministro della Difesa iraniano e consigliere militare del leader della Rivoluzione Islamica Ayatollah, Ali Khamenei, ha affermato che l’Iran considera il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, come un “colpevole” e non un presidente con cui negoziare.

Nel corso di un’intervista rilasciata ad Aljazeera, Dehghan ha dichiarato che l’Iran non terrà mai colloqui con Trump. Il generale ha aggiunto che Teheran non terrà colloqui sul suo programma missilistico e sulle politiche regionali. L’ex ministro della Difesa ha affermato che l’Iran risponderà a qualsiasi aggressione da parte degli Stati Uniti nel Golfo Persico.

Iran pronto a tenere colloqui con l’Arabia Saudita

Dehghan ha anche dichiarato che l’Iran è pronto a tenere colloqui con l’Arabia Saudita senza condizioni preliminari. Ha affermato che le relazioni dell’Iran con gli Emirati Arabi Uniti stanno migliorando e che la posizione di Abu Dhabi sull’Iran è cambiata.

L’Iran e l’Arabia Saudita sono alle prese con una serie di questioni tra cui la guerra saudita allo Yemen e il supporto di Riyadh alle azioni anti-iraniane di Donald Trump.

Middle East Eye ha riferito a maggio che il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha chiesto al nuovo primo ministro iracheno, Mustafa al-Kadhimi, di mediare tra il regno saudita e Teheran.

La prima telefonata che Kadhimi ha ricevuto dopo la sua nomina è stata dal principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, che ha chiesto al nuovo primo ministro iracheno di riavviare la mediazione con l’Iran. Il principe ereditario saudita ha dichiarato in un’intervista con il programma 60 minuti della Cbs trasmesso il 29 settembre di preferire una risoluzione pacifica con l’Iran.

Il ministro degli Esteri saudita, Farhan Al Saud, ha dichiarato a Reuters il 22 gennaio che Riyadh è aperta ai colloqui con Teheran. Tuttavia, ha sollevato alcune accuse contro l’Iran. Il ministro saudita ha affermato che l’Iran dovrebbe comportarsi come un Paese normale. In risposta, Zarif ha affermato che un Paese normale non invade i suoi vicini, un riferimento aperto alla guerra saudita contro lo Yemen.

Arabia Saudita dovrebbe ammettere la sconfitta in Yemen

Dehghan ha anche affermato che l’Arabia Saudita dovrebbe ammettere la sconfitta in Yemen e adottare nuove politiche. Quello che sta succedendo nello Yemen è il caos militare di cui l’Arabia Saudita è responsabile, ha osservato il consigliere militare.

L’Arabia Saudita ha lanciato una brutale aggressione militare contro lo Yemen nel marzo 2015 con l’obiettivo di eliminare i gruppi di opposizione yemeniti che avevano rovesciato il governo del presidente Mansour Hadi. Il principe ereditario Mohammed bin Salman aveva promesso di restaurare il presidente rovesciato nel giro di poche settimane.

In un rapporto sul suo sito Web il 24 marzo, Amnesty International ha affermato che “gravi violazioni dei diritti umani, incluso ciò che potrebbe equivalere a crimini di guerra, sono state commesse in tutto il Paese. Si stima che oltre 233mila yemeniti sarebbero stati uccisi a causa dei combattimenti e della crisi umanitaria”.

Iran sostiene il governo libico di accordo nazionale

Parlando della situazione in Libaia, Dehghan ha affermato che Teheran sostiene il governo libico di accordo nazionale riconosciuto da organismi internazionali. Ha descritto le affermazioni del sostegno dell’Iran alle forze del generale Haftar come “farsesche”. L’Iran invita tutte le parti in guerra in Libia a raggiungere una soluzione politica, ha affermato Dehghan.

di Yahya Sorbello

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