Iran: attacchi israeliani non resteranno senza risposta
Il Consigliere anziano del leader della Rivoluzione Islamica dell’Iran, sua Eminenza, l’Imam Sayyed Ali Khamenei, Ali Akbar Velayati ha promesso lunedì scorso che il regime israeliano prima o poi riceverà una schiacciante risposta ai suoi crimini in Siria. Nel corso delle sue osservazioni, Velayati ha avvertito che: “Gli attacchi illegali israeliani nella regione non rimarranno senza risposta. Israele si pentirà dei suoi crimini”.
L’alto funzionario iraniano ha inoltre sottolineato che l’entità israeliana non è in grado di attuare le sue minacce contro la Repubblica Islamica dell’Iran e che le dichiarazioni rese dai funzionari israeliani sono una semplice propaganda. Velayati ha chiarito che nel caso in cui Israele attaccasse il Libano, il movimento di Resistenza libanese Hezbollah trasformerà Israele in macerie. “Chiediamo alla Resistenza in Siria e in Libano di affrontare con grande fermezza i crimini americani e israeliani, ha aggiunto il Consigliere iraniano.
Le principali osservazioni del funzionario iraniano sono arrivate come prima risposta agli attacchi aerei sionisti in Siria di domenica sera. Velayati ha smentito la versione dei militari israeliani che hanno affermato di aver colpito siti militari iraniani vicino alla capitale Damasco.
Iran non sostiene candidati alle elezioni in Iraq
Parlando anche delle prossime elezioni in Iraq, Velyati ha osservato che l’Iran non sostiene nessuno dei candidati come Primo Ministro. “Nessuno dei candidati in Iraq è sostenuto dall’Iran. Teheran supporterà solo il candidato che avrà il sostegno del Parlamento iracheno”, ha dichiarato Velayati in un’intervista rilasciata a Russia Today.
Situazione politica in Libano
Per quanto riguarda la situazione in Libano, Velyati ha affermato che le proteste nel Paese dopo la nomina di Hassan Diab, come primo ministro, sono guidate dall’Arabia Saudita e dal regime israeliano. La Repubblica islamica dell’Iran accoglie con favore la nomina di Diab nel rispetto della scelta fatta dalle nazioni libanesi”, ha sottolineato Velayati.
di Giovanni Sorbello