Inginocchiarsi sul collo dei palestinesi non fa scalpore
Martedì scorso, l’esercito israeliano ha brutalmente aggredito un anziano palestinese nei pressi di Tulkarem. Le foto apparse su alcuni social mostrano un soldato israeliano inginocchiato sul collo del povero anziano palestinese. L’immagine riporta all’omicidio di George Floyd per mano di un poliziotto americano che scatenò una violenta ondata di proteste. L’unica differenza è che questa volta non si è levata nessuna voce di condanna da parte dei difensori dei diritti umani. D’altronde, da oltre 70 anni i crimini israeliani contro i palestinesi vengono puntualmente silenziati. Nessuno osa mettere in discussione la brutale macchina di morte del regime sionista.
A tal proposito, il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha dichiarato che non fa scalpore “inginocchiarsi sul collo dei palestinesi”. Zarif ha fatto queste osservazioni in un messaggio su Twitter, pubblicando una foto che mostra un soldato israeliano inginocchiato sul collo di un manifestante palestinese.
Ingiustizie contro i palestinesi e complicità arabe
Senza preoccuparsi delle ingiustizie contro i palestinesi, gli Emirati Arabi Uniti hanno preso provvedimenti per normalizzare completamente i legami con Israele.
L’ayatollah Ali Khamenei, leader della Rivoluzione Islamica, ha affermato martedì scorso che gli Emirati Arabi Uniti hanno tradito il mondo islamico decidendo di stabilire legami con il regime sionista di Israele.
“Gli Emirati Arabi Uniti hanno tradito il mondo dell’Islam, le nazioni arabe e i Paesi regionali e anche la Palestina“, ha affermato il Leader durante un incontro virtuale con i direttori del Ministero dell’Istruzione.
“Certo”, ha predetto l’Ayatollah Khamenei, “questa situazione non durerà a lungo, e la macchia della vergogna rimarrà sul volto di coloro che hanno dimenticato l’occupazione della Palestina. Speriamo che gli Emirati si sveglino presto e compensino questa azione”. Il ministero degli Esteri iraniano ha definito l’azione una “stupidità strategica” da parte degli Emirati Arabi Uniti e di Israele.
Tutte le fazioni palestinesi hanno definito l’accordo di pace come una pugnalata alle spalle della nazione oppressa. L’accordo ha anche suscitato reazioni rabbiose da parte di alcuni Paesi musulmani e sostenitori della causa palestinese.
di Yahya Sorbello