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Incidenti in bici, Milano città dei record

La piaga degli incidenti stradali, sia in auto che in bici, è una questione da tempo dibattuta. Come sempre accade in questi contesti, si parla tanto ma si risolve poco. Se non fosse per le associazioni dei familiari delle vittime, tutto finirebbe nel dimenticatoio.

Si muore nelle autostrade, nelle strade cittadine sia di giorno che di notte. Le cause? Principalmente distrazione a causa del telefono cellulare che, è il caso dirlo, è diventato il vero elemento prioritario nella vita di molti. Il cellulare ha la priorità su tutto, la curiosità di leggere un messaggio su WhatsApp prende il sopravvento sulla guida.

Vittime principali di questa forma di psicosi collettiva sono i motociclisti e i ciclisti. È Milano ad avere la triste nomea di “Città dei Record.” Milano evoluta, città europea, capitale morale ma è anche la città dove muoiono più ciclisti in Italia. Dall’inizio del 2023 sono già sette le vittime: tre in bici, un in monopattino, tre pedoni. Tutte queste vittime sono state investite da mezzi pesanti, l’ultimo travolto da un Tir lo scorso lunedì.

È un 55enne l’ultima vittima, uccisa l’8 Maggio nella periferia Nord della città. Intorno alle 10:30, l’uomo è stato travolto e trascinato per 300 metri da un Tir. Prima di lui era morta una 39enne travolta da una betoniera. Un altro incidente è avvenuto in pieno centro a Piazzale Loreto, ancora una volta protagonista un mezzo pesante.

Si usa tanto la bici a Milano, tanto che nel 2021 i morti sono stati 10, il dato più alto d’Italia. Meno la si usa a Roma, che però detiene un altro triste record: i pedoni uccisi. Sono 50 quelli morti in un anno.

Incidenti: cosa fare?

Il comune di Milano, nelle persone del Sindaco e dell’assessore alla Sicurezza, si sono mossi mettendo all’ordine del giorno nel consiglio comunale, la proposta di far circolare i mezzi pesanti in città, solo con dei sensori che eliminano l’angolo cieco. L’alternativa è di farli transitare solo nelle ore notturne. Quando? Entro il 2024, nel frattempo? “Cercheremo di accelerare”, dice Marco Mazzei, consigliere comunale della Lista Sala. L’iter, però, è tutt’altro che semplice visto che l’obbligo dei sensori non è previsto dal codice della strada che è una norma nazionale.

Eppure, l’obbligo di montare dei sensori è una delle richieste principali delle associazioni. Contrario è Marco Colombo della Federazione Autotrasportatori Italiani che definisce la norma “un provvedimento a impatto mediatico” perché nella realtà non cambierebbe nulla. È così? Non esattamente, perché questo strumento è stato già adottato a Londra dove le vittime di incidenti con mezzi pesanti sono passate da nove del 2019 a sei del 2021. Anche il computo degli incidenti che hanno coinvolto i mezzi pesanti è sceso dal 48 nel 2017 a 17 nel 2021.

di Sebastiano Lo Monaco

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