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Italia, sempre più figli in provetta

Italia – Aumenta significativamente l’età anagrafica delle donne e degli uomini che decidono di diventare genitori. Ce lo racconta l’ultimo rapporto Censis sulla procreazione assistita. Una opzione, questa, che permette alle coppie di provare ad avere figli anche quando l’orologio biologico decide di fermarsi. Il rapporto parla chiaro: sempre più donne e uomini ricorrono alla provetta per motivi legati non tanto a problemi di sterilità, come si potrebbe pensare, quanto all’età.

La media degli uomini 39,8 anni e quella delle donne 36,7 non lascia dubbi: si posticipa il lieto evento in alcuni casi rischiando di dovervi rinunciare. Tenendo conto che per i ginecologi una donna di 29 anni ed un uomo di 35 sono già considerati attempati non si fatica a capire il sempre più frequente ricorso alla fecondazione assistita per sperare di diventare genitori. I dati rivelano che fra le coppie che decidono di farsi aiutare solo il 55% ha reali problemi di sterilità.

Chi oggi decide di percorrere la via medicalmente assistita si addentra in un sentiero non privo di ostacoli. Fra le coppie che vi ricorrono il 40% lamenta gli eccessivi costi economici e le liste d’attesa troppo lunghe. C’è poi un quasi 44% che denuncia una scarsa attenzione agli aspetti comunicativi e relazionali. Notevoli differenze, inoltre, si evidenziano da regione a regione. Se in media il 35% ha dovuto sostenere interamente i costi, al Sud il 51% ha dovuto fare da sé e al Centro la percentuale di chi ha dovuto pagare di tasca propria sale addirittura al 67%.

L’Italia non è un Paese per giovani

Non si tratta di cifre modiche, giacché il costo di un solo ciclo si aggira intorno ai 4mila euro e tenendo conto che spesso si è costretti a fare diversi tentativi. Per non parlare dell’eterologa, una tecnica i cui costi lievitano a dismisura rispetto alla Fivet. Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale l’abbia resa legale, i centri in cui viene praticata e dunque coperta dal Ssn sono nel nostro Paese soltanto due e si trovano in Toscana ed Emilia Romagna. L’impossibilità di reperire gli ovuli gratuitamente, sarebbe il problema principale che impedirebbe ad altre strutture di offrire lo stesso servizio, dal momento che la legge ne vieta la compravendita. Tuttavia, i recenti fatti di cronaca in Italia racconterebbero un’altra storia.

Non vi è dubbio alcuno che per molte coppie la scelta di fare figli in età avanzata, oggi più che in passato, sia dettata da situazioni legate alla precarietà del lavoro e alla mancanza di servizi. Chi oggi è già genitore sa bene che le misure approntate dal governo non possono considerarsi un incentivo, men che meno una soluzione al problema delle nascite nel nostro Paese. Anche la stampa internazionale della finanza avverte: “Nel 2050 la popolazione in età lavorativa si ridurrà del 5%. Numeri che non fanno presagire nulla di buono. Visto l’andazzo e la mancanza di un progetto serio al Governo non resta che affidarsi ad una massiccia campagna di sensibilizzazione sul problema del collasso demografico. Chissà, magari il prossimo spot istituzionale potrebbe essere: “Chi ha tempo non aspetti il lavoro”… noi l’idea (ironicamente) l’abbiamo lanciata.

di Adelaide Conti

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