Medio Oriente

Yemen, a piedi nudi contro l’aggressore saudita

Lo Yemen è vittima di una sanguinosa aggressione da parte della coalizione guidata dai sauditi dal marzo 2015. Il regime saudita ha avviato la campagna militare nel tentativo di riportare al potere l’ex presidente Abd Rabbu Mansour Hadi, fedele alleato di Riyadh.

Centinaia di migliaia di yemeniti sono stati uccisi o feriti negli attacchi lanciati dalla coalizione, con la stragrande maggioranza di loro civili. La coalizione, che comprende oltre all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti: Bahrain, Egitto, Marocco, Giordania, Sudan e Kuwait, ha anche imposto un duro blocco contro lo Yemen.

Un Popolo, nella quasi totale indifferenza del resto del mondo, sta pagando un prezzo altissimo per la propria libertà. A parte i tanti morti, feriti, mutilati e le infinite distruzioni, secondo Stephen O’Brien, sotto segretario dell’Onu, 4 yemeniti su 5 hanno bisogno di assistenza umanitaria ed almeno 1,5 milioni sono sfollati interni. Anche di questi crimini le Monarchie del Golfo saranno chiamate a rispondere fra breve.

Nel silenzio dei media e della diplomazia internazionale, dal marzo 2015 continua impunemente il massacro del popolo yemenita colpevole di non volersi piegare. Macello ancora più brutale sotto il nome beffardo assunto dalla missione, Restoring Hope, ma senza riuscire a vincere la Resistenza del Movimento Ansarullah e dei Comitati Popolari.

di Redazione

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