Il regime israeliano utilizza armi letali contro i manifestanti palestinesi
L’organizzazione per i diritti umani, B’Tselem, ha ribadito che almeno 56 persone sono state uccise in scontri tra soldati israeliani e manifestanti palestinesi dal 2005. Gli ordini permanenti dell’esercito israeliano affermano esplicitamente che le munizioni non possono essere lanciate contro i manifestanti”, ma l’esercito israeliano viola ampiamente e sistematicamente le regole.
L’esercito israeliano ha respinto il rapporto di B’Tselem, dichiarando che il rapporto “presenta un racconto di parte e si basa principalmente su eventi passati, o su eventi che sono oggetto di indagine da parte della Polizia Militare”. B’Tselem dichiara che, tra i morti palestinesi dal 2005, sei sono stati uccisi da proiettili di gomma rivestiti di metallo e due da lacrimogeni, queste sarebbero presumibilmente armi non letali che sono state comunque utilizzate direttamente sui manifestanti.
I membri delle forze di sicurezza fanno uso quotidiano di queste armi illegali, e le competenti autorità israeliane fanno troppo poco per evitare il ripetersi di queste violazioni dei diritti umani. Nelle ultime due settimane le forze israeliane hanno ucciso due palestinesi in Cisgiordania nel corso di manifestazioni di protesta. Tel Aviv, così come tanti analisti politici e militari, teme l’inizio di una terza intifada in Cisgiordania.