Medio Oriente

Idlib e il pericoloso avventurismo militare turco

La Turchia ha avviato un pericoloso avventurismo militare nella regione siriana di Idlib. Mentre l’esercito siriano continua i suoi progressi contro i terroristi nella parte nord-occidentale del Paese, la tensione tra Ankara e Damasco si è intensificata e la Turchia continua a inviare truppe ed equipaggiamento militare a Idlib. Alcuni analisti parlano della possibilità che la situazione a Idlib diventi ancora più complicata a causa dell’invio massiccio e senza precedenti di truppe ed equipaggiamento militare da parte della Turchia.

Alcuni media occidentali hanno stimato che la Turchia ha inviato circa 9mila militari a Idlib. Dato il forte punto d’appoggio di Mosca nello spazio aereo siriano, non c’è praticamente alcuna possibilità per l’esercito turco di affrontare l’esercito siriano. I colloqui tra Ankara e Mosca non hanno finora prodotto risultati positivi. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si aspetta che la Russia non adotti una posizione ferma e dura nei confronti della Turchia in merito al suo avventurismo nella regione settentrionale siriana. È un dato di fatto, gli analisti ritengono che le motivazioni della Turchia a Idlib riflettano il fallimento di Erdogan in altre aree, tra cui la Libia e la risoluzione della questione dei rifugiati siriani nei territori turchi.

Il quotidiano egiziano “Al Youm Al Sabeh” in un suo articolo indica le pericolose motivazioni del presidente turco Erdogan a Idlib, osservando che il presidente turco Erdogan si muove verso gli obiettivi che si era prefissato. Pensa di poter ingannare la Russia con la sua richiesta di aiuto dagli Stati Uniti e minaccia Mosca mentre sa che la Russia è l’attore principale in Siria. Inoltre, Washington ha rifiutato di assistere Erdogan, perché il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Robert O’Brien ha affermato che gli Stati Uniti non interferiranno a Idlib.

Ankara ha solo due opzioni a Idlib: scontro senza piani o ritirarsi

In tali circostanze, è certo che Damasco insiste sulla realizzazione dei suoi obiettivi operativi lanciati poche settimane fa a Idlib e nella parte ovest di Aleppo contro i terroristi, soprattutto perché l’esercito siriano ha finora preso il controllo di 74 regioni occidentali e Aleppo meridionale. Ankara ha solo due opzioni: entrare in uno scontro folle senza piani o ritirarsi, con quest’ultima opzione meno dannosa.

di Yahya Sorbello

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