In un report di Human Right Watch (Hrw) si mostra come le forze militari della Turchia regolarmente bloccano e rigettano interi gruppi di richiedenti asilo siriani, aprendo addirittura il fuoco in molte occasioni.
Il report ha monitorato la situazione dallo scorso dicembre, i siriani fuggiti dal loro Paese sono spesso costretti a ritornarci dopo atti di violenza da parte delle forze di confine turche. Ulteriori violenze che si aggiungono ai pericoli presenti nella provincia di Idlib, dove si concentrano molti gruppi di terroristi Takfiri.
Sono circa 1.3 milioni i siriani che sono già stati respinti nella provincia nord-occidentale della Siria. Human Right Watch sostiene che la Turchia ha iniziato a rigettare il diritto d’asilo ai richiedenti siriani e ad impedire loro l’attraversamento del confine dalla metà del 2015.
Il report si basava sulle interviste di 21 siriani, che hanno descritto come le forze militari turche cercano di impedire il loro ingresso nel Paese. Altri 35 siriani affermano di aver deciso di non tentare la fuga da Idlib per paura di venire uccisi dalle guardie al confine. Nove siriani intervistati hanno descritto una decina di episodi di sparatorie tra lo scorso settembre e marzo, in cui 14 persone hanno perso la vita mentre 18 sono state ferite.
Misure anti-rifugiati promosse dalla Turchia
Hrw aggiunge che le misure anti-rifugiati promosse da Ankara sono state rinforzate da un controverso trattato tra Unione Europea e Turchia riguardante le migrazioni, il quale aveva lo scopo di frenare i flussi verso l’Ue.
L’organizzazione sostiene che sarebbe meglio aumentare i supporti finanziari per i rifugiati e di condividere la responsabilità e l’impegno per trovare una nuova sistemazione ai siriani dopo la prima accoglienza in Turchia. Il report, ciò nonostante, “elogia” la Turchia per ospitare oltre 3.5 milioni di rifugiati siriani, come riportato dall’agenzia dell’Onu, e afferma che “la Turchia merita stima e supporto per la sua generosità”.
di Alessia Biella
