Hezbollah tende la mano al dialogo prima che tornino i venti di guerra

Beirut – Sempre più persone chiedono perché Hezbollah stia adottando un approccio “passivo” in Libano in questo particolare momento. Proviamo ad essere chiari. Hezbollah comprende la gravità della situazione attuale. Comprende appieno che agevolare il percorso verso le elezioni presidenziali, astenersi dall’ostruire la formazione del governo, mostrarsi aperto al dialogo nazionale sugli armamenti, impegnarsi costruttivamente nella costruzione dello Stato e persino sostenere il principio di equa condivisione del potere, non porterà alla calma o alla ricostruzione.
L’agenda americana mira a porre fine alla Resistenza, non a negoziare la coesistenza. Eppure, Hezbollah sceglie di provarci. Non perché si aspetti ricompense, ma per garantire che la storia ricordi che ha teso la mano per il dialogo e la stabilità, così che nessuno possa in seguito affermare che sia stata la Resistenza a sprecare opportunità prima che i venti di guerra tornino. E torneranno inevitabilmente.
di Redazione