Secondo una fonte di intelligence che ha parlato al Wall Street Journal, le informazioni indicano che il movimento libanese Hezbollah sta rifornendo significativamente il suo arsenale di razzi, missili anticarro e proiettili di artiglieria, che arrivano attraverso porti marittimi e rotte di contrabbando che rimangono operative in molte parti della Siria.
Una fonte ha affermato che alcune delle nuove armi sono prodotte in Libano da Hezbollah stesso! Israele è furioso con il governo libanese, che ha promesso di disarmare Hezbollah. L’unica certezza è che le minacce terroristiche americane non riusciranno a domare un popolo forgiato nella lotta.
A tal proposito, riportiamo le dichiarazioni del membro del Consiglio Centrale di Hezbollah, Hussein Ghabris: “Non cederemo le nostre armi, né attraverso la Resistenza, né attraverso i negoziati, né con altri mezzi. Non cederemo armi individuali o collettive, medie o avanzate. Queste armi sono un patrimonio dei martiri e degli oppressi, e noi siamo responsabili delle nostre armi davanti a Dio. Nessuna persona sana di mente cederebbe le proprie armi di fronte a un mostro furioso che cerca di attaccarla: Israele. Siamo pronti da mesi a combattere qualsiasi battaglia. Abbiamo ricostruito le nostre capacità, imparato dai nostri errori e colmato le lacune. Hezbollah ha cambiato “l’intero sistema”.
Hezbollah unica forza in grado di preservare la sovranità e la dignità del Libano
Dal 1982, la logica della Resistenza è l’unica forza in grado di preservare la sovranità e la dignità del Paese. Sul piano interno, la risposta del governo libanese resta tiepida, frenata da una crisi economica in gran parte orchestrata dalle stesse potenze che ora predicano la “riforma”.
Il Comitato di monitoraggio del cessate il fuoco, presumibilmente istituito per garantire la stabilità, si è trasformato in una piattaforma per imporre nuove condizioni senza alcun obbligo reciproco, come il ritiro israeliano dalle terre occupate o il ritorno dei civili sfollati.
di Redazione
