Hezbollah, le promesse che terrorizzano Israele
Come promesso dal segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah la scorsa settimana, il movimento di Resistenza libanese ha attaccato ieri un blindato israeliano vicino Avivim.
Alle 16.15 di domenica 1 settembre 2019, le unità martiri Hassan Zbeeb e Yasser Daher di Hezbollah hanno distrutto un veicolo militare israeliano sulla strada della caserma di Avivim. Nel raid sono rimasti uccisi o feriti tutti i soldati all’interno. Il veicolo israeliano distrutto è di tipo Wolf e può ospitare otto soldati. Nell’attacco missilistico di Hezbollah sarebbe rimasto ucciso il comandante della zona militare nord dell’esercito sionista, Afif Afrokhay.
A seguito dell’attacco, l’esercito israeliano ha confermato che un veicolo militare è stato preso di mira al confine con missili anticarro, affermando che “colpi multipli” hanno colpito anche la “base dell’esercito”.
La reazione israeliana
Israele ha reagito bombardando campi e fattorie vicino ai villaggi libanesi di Maroun al-Ras, Yaroun e Aitaroun prima di annunciare l’interruzione delle attività militari. L’artiglieria israeliana ha sparato 40 proiettili, comprese munizioni al fosforo. L’esercito israeliano ha anche ordinato ai coloni che vivono a quattro chilometri dal confine libanese di rimanere nelle loro case e aprire i loro rifugi antiaerei.
Israele nega le proprie vittime
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che nessuno dei suoi soldati è rimasto ferito nell’attacco di Hezbollah contro un veicolo militare nell’insediamento settentrionale di Avivim. Le dichiarazioni del premier israeliano sono state smentite da diversi siti web sionisti che hanno fatto circolare foto di soldati feriti trasportati all’ospedale Rambam di Haifa.
In Libano si festeggia Hezbollah
Immediatamente dopo la fine dell’operazione militare, i libanesi di ogni estrazione sociale si sono radunati nei villaggi di confine per esprimere il proprio sostegno alla Resistenza islamica. Nei villaggi del sud e nel sobborgo meridionale di Beirut, Dahiyeh, dopo l’annuncio dell’operazione, sono iniziati i festeggiamenti con caroselli di auto e fuochi d’artificio.
Elogio e sostegno ad Hezbollah
Tutte le forze dell‘Asse della Resistenza (palestinesi, yemenite, iraniane e irachene), oltre a diversi Paesi del Medio Oriente, hanno espresso le proprie congratulazioni e sostegno all’azione militare di Hezbollah.
Quella di ieri segna l’ennesima batosta per l’ex esercito più potente della regione. Quell’esercito che pochi giorni fa ha messo dei manichini all’interno dei propri blindati per paura della rappresaglia del Partito di Dio. La Resistenza ha scritto la parola fine all’arroganza criminale del regime sionista.
Hezbollah è il frutto più puro di quella grande speranza che è stata e continua ad esserlo, la Rivoluzione Islamica iraniana. Una rivolta di popolo che ha dato voce agli oppressi, con generazioni di giovani che hanno donato la vita per coltivare questa grande speranza. La notte è alle spalle, siamo solo in attesa di quell’alba che ridarà definitivamente pace e giustizia a questa gente.
di Giovanni Sorbello