Hezbollah nel secondo anniversario dell’esplosione al porto di Beirut
Nel secondo anniversario dell’esplosione al porto di Beirut, Hezbollah ha chiesto una giusta indagine sulla devastante esplosione che ha ucciso più di 200 persone, ferito migliaia di persone e devastato ampi quartieri della capitale libanese.
In una dichiarazione rilasciata giovedì, l’ufficio per le relazioni con i media di Hezbollah ha riferito che “il Libano e la sua gente stanno ancora soffrendo per la tragedia nazionale che ha colpito il cuore del paese”.
“Hezbollah rinnova le più sentite condoglianze alle famiglie di tutti i martiri, aldilà delle loro sette e nazionalità, mentre assicuriamo la nostra sincera vicinanza per coloro che sono stati feriti e coloro le cui proprietà sono state danneggiate”.
Il partito della Resistenza libanese ha osservato che “negli ultimi due anni il Paese è stato testimone di enormi campagne politiche e mediatiche che includevano accuse infondate e istigazioni senza precedenti che hanno portato a tensioni locali che hanno messo il Libano sull’orlo di una pericolosa instabilità, soprattutto per quanto riguarda il sanguinoso agguato di Tayyouneh“.
Hezbollah ha evidenziato in questo contesto la sua volontà di evitare le sedizioni durante e dopo gli scontri avvenuti lo scorso ottobre nel quartiere di Tayyouneh (Beirut).
“Oggi ribadiamo la nostra ferma posizione e nota nei confronti di questo problema, poiché chiediamo un’indagine giusta e trasparente secondo le basi legali e lontano dalla politicizzazione, dai doppi standard e dall’istigazione settaria. Crediamo che la giustizia da sola possa calmare gli animi e consolidare la stabilità nel Paese, poiché porta al dialogo e agli sforzi congiunti nel tentativo di far fronte alla pericolosa crisi a cui sta assistendo il Libano”.
di Redazione