Medio Oriente

Hezbollah contro possibile Nato in Medio Oriente

Il vicesegretario generale di Hezbollah, sceicco Naeem Qasim, ha reagito alla notizia sulla formazione di una Nato mediorientale, definendo vuota retorica le minacce Usa contro l’Asse della Resistenza.

Riferendosi agli sforzi di alcuni Paesi arabi che si compromettono con il regime sionista per formare alleanze militari, lo sceicco Naeem Qasim ha affermato che, nonostante gli obiettivi dei sionisti di aumentare le minacce all’Asse della Resistenza, i gruppi della Resistenza considerano tali minacce una retorica vuota.

“Tuttavia, siamo completamente preparati e siamo in piena allerta e pronti ogni giorno”, ha continuato, aggiungendo: “Oggi siamo nella nostra posizione più forte con i nostri alleati in Palestina e l’Asse della Resistenza”. Ha inoltre sottolineato le capacità e gli sforzi dei gruppi della Resistenza e l’immediato sostegno della Repubblica Islamica dell’Iran alla causa palestinese e all’unificazione dei Paesi sotto questa bandiera. Ciò significa che la vittoria spetta alla Resistenza.

Il vicesegretario ha aggiunto: “Gli Stati Uniti non sono riusciti a sconfiggere Hezbollah. Lavoreremo per la formazione di un governo nazionale e faremo del nostro meglio per sostenere la popolazione libanese”.

Notando che l’obiettivo di tutte le politiche occidentali è continuare l’occupazione in Palestina e colpire la causa palestinese, il nemico è partito dalla Palestina come punto di partenza per dominare l’intera regione. “È ridicolo che gli Stati Uniti dichiarino una “Nato mediorientale” che includa gli Stati arabi il cui controllo esecutivo è nelle mani del regime israeliano”, ha sottolineato.

Hezbollah: Paesi che hanno normalizzato le relazioni con Israele danneggeranno se stessi e la propria gente

Qasim ha anche ricordato che i principali protettori della causa palestinese sono il popolo palestinese e la Resistenza del Paese, aggiungendo che i palestinesi non rinuncerebbero a un briciolo delle loro terre anche se alcuni Paesi musulmani abbandonassero la causa palestinese. Ha concluso le sue osservazioni affermando che i Paesi che hanno normalizzato le relazioni con il regime sionista danneggeranno prima se stessi, poi la propria gente, la Palestina e i palestinesi.

di Redazione

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