Hezbollah: Conferenza di Varsavia riflette paura israeliana verso Iran
La tanto attesa Conferenza di Varsavia ha lasciando uno strascico di polemiche tra le varie Cancellerie del mondo. A tal proposito, il vice capo del consiglio esecutivo di Hezbollah, Sheikh Ali Daamoush, ha sottolineato che i concetti della Conferenza di Varsavia rappresentano una nuova cospirazione contro l’Iran, “il cui potere militare e il sostegno alla causa palestinese spaventano l’entità sionista“.
Lo sceicco Daamoush ha aggiunto che la conferenza è stata una cassa di risonanza araba statunitense con i funzionari israeliani, al fine di sostenere la politica di normalizzazione a spese della causa palestinese, sottolineando che gli obiettivi di Varsavia non saranno mai raggiunti.
Sheikh Ali Daamoush, ha anche evidenziato il ruolo della Resistenza di Hezbollah nella protezione del Libano dall’aggressione sionista, salutando la sacra formula di Esercito-Popolo-Resistenza.
il vice capo del consiglio esecutivo della Resistenza libanese ha anche sottolineato l’atteggiamento di Hezbollah nel trattare la corruzione in Libano, aggiungendo che tutti i preparativi sono stati fatti per portare a termine questa missione.
Il fallimento della Conferenza di Varsavia
La Conferenza di Varsavia, iniziata mercoledì scorso nella capitale polacca ha visto la partecipazione di sessanta governi e alti livelli di diserzione, nonostante i vasti tentativi di Washington di organizzare un vertice onnicomprensivo per promuovere “Pace e sicurezza in Medio Oriente”, ma con l’obiettivo principale anti-Iran, definito la principale minaccia del Medio Oriente. L’incontro, totalmente fallimentare, ha riunito una serie di monarchi del Golfo e altri arci-nemici di Teheran, tra cui Mike Pence, Mike Pompeo e il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netatnyahu.
di Redazione