Hashd al-Shaabi fermano militari Usa sul confine siriano
I combattenti iracheni delle Unità di mobilitazione popolare Hashd al-Shaabi hanno bloccato una “sospetta missione di ricognizione” da parte delle forze militari statunitensi, tesa a raccogliere informazioni critiche sui movimenti e le postazioni delle forze volontarie nella provincia occidentale di Anbar e sul confine con la Siria.
Il comandante delle forze volontarie Hashd al-Shaabi in Western Anbar, Qassim Mosleh, ha dichiarato martedì alla rete televisiva irachena al-Sumaria che l’azione degli Stati Uniti equivale alla violazione della sovranità irachena e avrebbe potuto mettere seriamente a rischio le truppe di confine irachene esponendo i loro schieramenti e depositi di armi ai gruppi terroristici. Mosleh ha aggiunto che i combattenti di Hashd al-Shaabi hanno costretto le truppe americane a tornare alla loro base, senza avvicinarsi a loro.
Il ruolo determinante delle milizie Hashd al-Shaabi
Hashd al-Shaabi è un’organizzazione ombrello sponsorizzata dallo Stato iracheno costituita da circa 40 gruppi e composta principalmente da musulmani sciiti. Questa milizia può contare su oltre 100mila combattenti. Le Autorità irachene affermano che all’interno delle Unità di mobilitazione popolare ci sono tra 25mila e 30mila combattenti tribali sunniti nei suoi ranghi, oltre alle unità Izadi e cristiani curdi.
Le milizie sciite hanno svolto un ruolo importante nella liberazione delle aree occupate da Daesh a sud, a nord-est e nord della capitale irachena Baghdad. L’Iraq ha ripetutamente condannato le accuse di settarismo rivolte ad Hashd al-Shaabi. Lo scorso dicembre, Baghdad ha condannato Riyadh per ingerenza negli affari interni dell’Iraq, dopo che il ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir, ha dichiarato che l’Iraq non può realizzare l’unità del Paese con la presenza delle Unità di mobilitazione popolare. L’Arabia Saudita ha più volte etichettato le Hashd al-Shaabi come movimento sciita ed ha chiesto lo smantellamento del gruppo.
di Redazione