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Hamas: nuove condizioni per scambio prigionieri

Il movimento di Resistenza palestinese Hamas con base nella Striscia di Gaza, afferma che avvierà i negoziati con il regime sionista solo dopo che tutti coloro che sono stati rilasciati attraverso l’accordo di scambio di prigionieri del 2011, saranno fuori di prigione. 

Abdulatif al-Qanoua, portavoce del movimento di Hamas, ha affermato che non sarà raggiunto alcun accordo con il regime sionista se non libererà quelli che aveva nuovamente arrestato dopo l’accordo di scambio con il soldato sionista Gilad Shalit, catturato nel sud di Gaza nel 2006. 

“Liberare i 60 palestinesi attualmente detenuti che sono stati rilasciati come parte dello scambio Shalit è una condizione essenziale per avviare trattative per un nuovo accordo“, ha dichiarato al-Qanoua durante una protesta nei pressi dell’ufficio internazionale della Croce rossa a Gaza.

“Israele non ha rispettato l’accordo dopo aver trattenuto nuovamente i palestinesi che aveva rilasciato nell’accordo”, ha dichiarato il funzionario palestinese, esortando l’Egitto a fare pressione sul regime sionista per il loro rilascio. 

Nell’ottobre 2011, l’Egitto ha mediato un accordo di scambio di prigionieri tra il regime occupante e Hamas, dove il regime ha consegnato 1.028 prigionieri palestinesi in cambio del rilascio di Shalit. Tuttavia, il regime ha incarcerato almeno 70 palestinesi che erano stati rilasciati come parte dell’accordo. 

Soldati sionisti nelle mani di Hamas

Il regime sionista ritiene che due israeliani, Avera Mengistu e Hisham a-Seid, scomparsi dopo aver attraversato il confine con Gaza, sono tenuti prigionieri nell’enclave palestinese.

Inoltre, si ritiene che Hamas detenga i resti di Oron Shaul e Hadar Goldin, due soldati uccisi durante la campagna militare del regime sionista nella Striscia di Gaza nel 2014. 

Le osservazioni di Al-Qanoua sono arrivate un giorno dopo che il ministro della Guerra sionista, Benny Gantz, ha incaricato l’esercito di usare i resti dei palestinesi trattenuti nei territori occupati come “contrattazione” per i sionisti catturati a Gaza.

di Redazione

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