Hamas – Fatah, la fine di una riconciliazione mai realmente raggiunta
In un clima di forti tensioni in Cisgiordania, i leader palestinesi invece di fare un fronte comune hanno pensato bene – come loro tradizione – di attaccarsi a vicenda, usando questa precaria e raffazzonata riconciliazione raggiunta mesi fa tra Hamas e Fatah.
Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha dichiarato oggi che: “Hamas vuole distruggere la riconciliazione nazionale palestinese, è ciò che viene osservato dagli attenti che hanno colpito diversi leader del movimento di Fatah a Gaza”. Abbas ha rilasciato queste dichiarazioni durante il suo discorso in occasione del decimo anniversario della morte del leader palestinese Yasser Arafat. Il presidente palestinese accusa Hamas senza mezzi termini, aggiungendo che è impossibile non riuscire a individuare coloro che in cinque minuti hanno piazzato 15 bombe contro la proprietà dei leader di Fatah a Gaza. Il portavoce di Hamas, Mushir al-Masri ha immediatamente denunciato l’accusa di Abbas, affermando che il suo discorso è pieno di bugie, insulti e disinformazioni.
Da sottolineare che nella Striscia di Gaza sono attivi dei gruppi armati che fanno riferimento – poichè pagati e sostenuti – all’ex falco di Fatah ed acerrimo nemico di Abbas, Mohammed Dahlan, attualmente residente all’estero e molto vicino alle monarchie del Golfo. Da più parti si vocifera di un suo ritorno in “patria” per correre alla presidenza dell’Anp; lo confermano tra l’altro i milioni di dollari investiti in “aiuti” per i profughi palestinesi in varie Paesi del Medio Oriente e per l’attivazione di diversi gruppi armati pronti ad uno scontro con Fatah.
Corsi e ricorsi storici dimostrano che alla fine i palestinesi restano vittime prima che di Israele, dei loro leader prezzolati e corrotti, sempre più utili al nemico israeliano che alla causa palestinese. Fortunatamente esiste anche una speranza forte e determinata che risiede nel cuore della Resistenza palestinese. Quella vera, lontana da imbrogli, corruzione e giochi di potere.
di Giovanni Sorbello
