Grecia, il premier Samaras sente il fiato sul collo della società?
di Mauro Indelicato
”Se una società non è in grado di riformarsi sarà destinata a fallire sul lungo periodo. Ma se si riforma troppo in fretta non sarà in grado di sostenere il peso degli effetti di quelle stesse riforme”. A dire tutto ciò, non è stato un leader di un partito anti – Euro o di un rappresentante di una forza antagonista allo scellerato sistema europeo, bensì il premier greco, Antonis Samaras, il quale ha pronunciato queste parole al forum economico organizzato a Berlino dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung.
”Non si può fare tutto insieme. Può funzionare con una macchina, ma non con una società fatta di persone”. Parole che sorprendono perchè, per l’appunto, a dirle è uno dei principali artefici del disastro greco, uno che ha applicato alla lettera tutte le direttive europee sull’austerity, che hanno mandato il paese ellenico nel più totale collasso economico e sociale e che ha sostenuto, tra le altre cose, l’approvazione della legge che vieta di “denigrare” l’Unione Europea, in poche parole il testo che ha introdotto il reato d’opinione per chi la pensa diversamente dalla Troika europea.
Che peso si può dare a queste parole? Si assisterà ad una “conversione” del premier greco? Difficile da ipotizzare, del resto il capo dell’esecutivo di Atene è stato piazzato lì proprio per eseguire gli ordini di Berlino, Bruxelles e, soprattutto, Francoforte. Di certo però, un affievolimento, almeno sulla carta, della sua linea “europeista senza sé e senza ma” è indice che la pressione dell’opinione pubblica, dei partiti anti – Euro (Alba Dorata su tutti) ed anche dell’esercito, inizia a farsi più forte.
Da un lato, il rischio di fare una figuraccia elettorale alle prossime europee, dall’altro anche una popolazione che appoggerebbe, secondo un sondaggio, il ritorno dei colonnelli dell’esercito al potere, avranno spinto Samaras ad improvvisarsi tutore della stabilità greca. Ma ormai sembra davvero troppo tardi: la credibilità della classe politica ellenica è compromessa e la società civile, specie di aria antagonista, è sempre più organizzata.