Giordania, attivisti continuano lo sciopero della fame in solidarietà con Gaza
In risposta alla storica complicità del regime giordano con Israele, gli attivisti in Giordania continuano il loro sciopero della fame per chiedere l’ingresso di 500 camion di aiuti nella Striscia di Gaza settentrionale, la revoca dell’assedio sulla Striscia e il blocco dei ponti di terra dell’occupazione israeliana.
I manifestanti chiedono al governo giordano di “utilizzare tutti gli strumenti diplomatici e politici disponibili per fare pressione sul regime israeliano affinché consenta l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia”.
Questo sforzo popolare in solidarietà con i palestinesi di Gaza arriva in un momento in cui la sofferenza umana si sta intensificando nella Striscia di Gaza settentrionale assediata, a causa della guerra genocida del regime di occupazione e dello sfollamento della popolazione locale.
I giovani attivisti in Giordania cercano di “inviare un forte messaggio di sostegno al popolo palestinese e alla necessità di un’azione urgente”. Secondo gli organizzatori dello sciopero della fame, “altri giovani si sono uniti allo sciopero negli ultimi giorni”.
L’esercito del regime sionista, sostenuto dagli Stati Uniti e dall’Europa, continua la sua aggressione alla Striscia di Gaza per il secondo anno consecutivo. Continua a bloccare l’ingresso di adeguate forniture di aiuti umanitari, tra cui acqua, cibo, medicine e carburante.
Il regime ha ucciso almeno 44mila palestinesi e ne ha feriti oltre 103mila, la maggior parte dei quali donne e bambini. Si stima che 11mila siano dispersi, presumibilmente morti, sotto le macerie delle loro case e di altre infrastrutture civili distrutte da Israele.
di Redazione
