Gerusalemme: la violazione dei luoghi sacri è l’altra faccia dell’occupazione
Sono 965 i coloni israeliani che nel solo mese di gennaio hanno invaso ripetutamente la Spianata delle Moschee. Scortati e protetti dai militari israeliani, i coloni hanno fatto irruzione nel sito e impedito l’accesso ai fedeli palestinesi. E’ quanto ha denunciato la ‘al-Aqsa Foundation for Endowment and Heritage’, riportato da Press Tv. Secondo i dati in possesso della al-Aqsa Foundation, nel 2014 sono stati ben 13.757 gli israeliani che hanno occupato il sito sacro e 12.771 nel 2013.
A causa delle continue restrizioni all’accesso alla Moschea per i palestinesi messe in atto dalle autorità israeliane, la Spianata delle Moschee è spesso teatro di violenti scontri tra i fedeli palestinesi e i coloni appoggiati dai militari israeliani. Secondo un recente sondaggio, il 90% dei palestinesi teme che Israele voglia radere al suolo la Moschea per sostituirla con un tempio. E non c’è da stupirsi di questi timori, se si considera che da decenni Israele si adopera – e vi è in parte riuscito – per modificare profondamente la composizione demografica di Al-Quds, distruggendo siti palestinesi di grande rilevanza storica, costruendo insediamenti illegali ed espellendo la locale popolazione araba.
La Spianata delle Moschee, che si trova nella Città Vecchia di Al-Quds occupata da Israele dal 1967, è uno dei punti più critici, dove hanno sede importanti luoghi sacri delle tre religioni monoteiste: per gli Ebrei è il “Monte del Tempio”, il luogo dove anticamente sorgeva l’Antico Tempio, distrutto dai romani e di cui restano solo poche parti delle mura di contenimento (meglio note come “Muro del Pianto”); per i cristiani è il luogo in cui sono avvenuti diversi episodi della vita di Gesù; per i musulmani, è “Al-Haram al-sharif “ (Il Nobile Santuario), che comprende La Cupola Della Roccia (da cui il Profeta Maometto è asceso al cielo secondo il Corano) e la Moschea di Al-Aqsa. La Moschea di Al-Aqsa è il terzo luogo sacro dell’Islam, dopo Masjid al-Haram a La Mecca e la Moschea di al-Nabawi a Medina.