
Germania – Aveva fatto scalpore, qualche mese fa, il video con protagonista la commissaria belga Lahbib dove, con tanto di sorriso da televenditrice, illustrava il kit di sopravvivenza necessario per passare indenni in caso di attacco nucleare, le “prime 72 ore. Questi atteggiamenti sono il sintomo di un male profondo, quello che attanaglia l’Unione Europea e le sue fregole belliche.
La Germania e i War Games
La Germania vuole inserire nei programmi scolastici la seguente disciplina: “Preparazione alle crisi nella vita scolastica quotidiana”. Una idea fuggita dal senno del ministro dell’Interno Dobrint che la vuole sottoporre ai Lander e, a quanto pare, la proposta pare essere gradita. Si tratterebbe di una lezione dalla durata di due ore, dove i giovani verranno proiettati in uno scenario di crisi e di un possibile conflitto.
Stando a quanto si legge nella proposta: “Si discuterà con gli allievi di possibili scenari di minacce e di come prepararsi ad affrontarli, visto che i bambini sono i portatori di coscienza nelle famiglie”. Favorevoli i Verdi che in Germania hanno la mano alla fondina, mentre Linke e AfD hanno accusato il ministro di “allarmismo.
Nicole Gohlke, vice capogruppo della Linke al Bundestag, ha trovato “inaccettabile questo alimentare il panico, soprattutto tra i bambini”. Leon Eckert dei Verdi, invece, trova interessante la proposta: “Accogliamo con favore l’idea di mostrare ai giovani come possono aiutare sé stessi e gli altri in una situazione di crisi”. Si è detto favorevole “ad una giornata nazionale per coinvolgere l’intera popolazione della Germania nei preparativi di una crisi”.
Annunci e casus belli
Che l’Unione Europea cerchi il casus belli per dichiarare guerra alla Russia è il segreto di Pulcinella.
In passato ci hanno tentato, ma non sono andati in porto i tentativi maldestri di usare la Polonia come causa scatenante.
Il ministro dell’Interno tedesco, Alexander Dobrindt, ha affermato: “Stiamo lavorando ad un patto per la protezione civile: sistemi di allerta funzionanti e rifugi come garage, sotterranei e cantine e soprattutto la fornitura di beni di prima necessità in caso di crisi. Ognuno, a casa, deve avere una scorta di emergenza, una torcia elettrica, batterie, radio a manovella. Questo non è creare panico ma prendere precauzioni”. Il tutto in barba alla razionalità, al welfare distrutto e al comune sentire della popolazione che non brama nessun conflitto.
di Sebastiano Lo Monaco



