Georges Abdallah: Resistenza, necessità storica di affrontare l’occupazione
L’attivista libanese filo-palestinese Georges Abdallah, che ha trascorso 41 anni nelle prigioni francesi, ha affermato mercoledì che l’occupazione israeliana conferisce piena legittimità alla Resistenza, e ha chiesto di armare l’apparato militare libanese.
In un’intervista esclusiva con Al-Manar, Abdallah ha dichiarato: “Le affermazioni secondo cui gli Stati Uniti e la Francia sarebbero amici del Libano possono essere dimostrate solo armando l’esercito libanese”.
“La Resistenza non si oppone a nessun tipo di sostegno fornito all’apparato militare e sarà la prima ad applaudirlo”, ha dichiarato ad Al-Manar l’attivista pro-Palestina liberato il mese scorso. “L’esercito libanese vuole proteggere il Libano, ma non ha le capacità per svolgere appieno il suo ruolo”, ha affermato, sottolineando l’arrendevole approccio arabo al nemico israeliano.
La cosiddetta “violenza armata”, da una prospettiva storica, è una necessità per contrastare l’occupazione e i suoi strumenti, ha sottolineato Abdallah, riferendosi agli atti di Resistenza. In questo contesto, ha ricordato quando si chiedeva di disarmare la Resistenza palestinese nei campi profughi.
“A volte, ciò portò a massacri che costarono la vita a migliaia di civili, tra cui bambini, donne e anziani. Quando si chiede alla Resistenza di deporre le armi, significa che il nemico è alle calcagna del Paese”, ha dichiarato Georges Abdallah ad Al-Manar.
Georges Abdallah sullo Stato libanese
Ha messo in discussione il ruolo effettivo dello Stato libanese su diverse questioni, tra cui le violazioni israeliane nel Libano meridionale, le violazioni marittime e l’interruzione di corrente in tutto il Paese. “L’esercito è disarmato da decenni, mentre l’autorità politica, rappresentata dalla presidenza e dal premier libanesi, ha scelto la strada del compromesso con il nemico a scapito dell’interesse nazionale”.
Abdallah ha sottolineato che ci sono solo due opzioni: “O affrontare il nemico che occupa il territorio, o sottomettersi alle sue richieste”. Ha espresso fiducia nel fatto che la Resistenza sia in grado di proteggere le proprie armi, così come ha espresso fiducia nell’apparato militare libanese.
di Redazione
