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Soleimani il più grande stratega militare del mondo

L’ambasciatore iraniano a Londra, Hamid Baeidinejad ha scritto la scorsa settimana sul suo account Telegram, che le vittorie di oggi in Iraq e Siria contro Daesh sono dovute al “comando e al ruolo decisivo” del generale Qasem Soleimani.

Baeidinejad ha dichiarato: “Nella guerra contro Daesh il Generale Soleimani ha dimostrato con i suoi innovativi metodi militari che egli è senza dubbio il più grande stratega militare nel mondo”. Il ruolo determinante del generale Soleimani nella liberazione di Mosul che è stata “la più grande sconfitta per Daesh negli ultimi tre anni e un enorme sviluppo nella guerra” è “assolutamente ineguagliabile”.

“Quando l’Iran entrò in guerra in risposta alla richiesta dell’Iraq, Daesh era a 60 km da Baghdad”, ha dichiarato Baeidinejad. Daesh aveva completato l’occupazione di molte aree e quasi tutte le grandi città del Paese. Baeidinejad ha affermato che dopo tre anni di guerra al terrorismo in Iraq e in Siria, oggi la geografia politica della regione è cambiata e Daesh è prossimo ad una definitiva sconfitta in tutto il Medio Oriente.

Per la prima volta negli ultimi tre anni, le Forze di mobilitazione del popolo iracheno (Pmf) hanno raggiunto il confine siriano, uno dei campi di battaglia più importanti, dove si potrà determinare il destino della guerra in Siria.

Qasem Soleimani, soprannominato il “Comandante ombra” e “il martire vivente”, è nato l’11 marzo 1957 nel villaggio di Rabor nella provincia iraniana di Kerman, è il comandante della Forza Quds, una divisione iraniana delle Guardie rivoluzionarie islamiche, che svolge operazioni speciali.

Secondo fonti occidentali, anche se ha mantenuto un profilo basso, Soleimani è stato molto influente nella formazione e nella strutturazione del movimento di Resistenza libanese Hezbollah. E’ stato determinante nell’affrontare il dopoguerra in Iraq, e soprattutto nell’attuare una strategia vincente contro l’ondata terroristica che ha colpito la Siria e l’Iraq. Ha avuto un ruolo di assoluto protagonista anche nel fermare l’espansione del cosiddetto Stato Islamico, conducendo in prima persona importanti battaglie.

di Redazione

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