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Gaza, unica centrale elettrica a corto di carburante

L’unica centrale elettrica della Striscia di Gaza a breve smetterà di funzionare perché sta esaurendo il carburante, riferisce l’Autorità per l’energia e le risorse naturali dell’enclave palestinese.

L’autorità per l’energia ha affermato che il fallimento dell’ingresso del carburante del Qatar, che rifornisce la centrale elettrica, potrebbe significare che Gaza dovrà affrontare un’interruzione di corrente.

“La fornitura di carburante del Qatar alla centrale di Gaza è interrotta dal 2 novembre”, si legge in una dichiarazione dell’autorità per l’energia, che chiede “un intervento urgente per consentire l’ingresso del diesel” per evitare che la centrale smetta di funzionare.

Negli ultimi anni, il Qatar ha concesso sovvenzioni finanziarie per l’acquisto di carburante per la centrale elettrica di Gaza. Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, la sovvenzione del Qatar assegnata per alimentare la centrale è di circa dieci milioni di dollari al mese.

Dal 2006, la Striscia di Gaza vive sotto un paralizzante blocco sionista che ha privato i circa due milioni di abitanti di molti beni vitali, tra cui cibo, carburante e medicine. La Striscia soffre di una grave carenza di energia elettrica. L’enclave ha bisogno di circa 500 megawatt ma ne produce solo 140 megawatt.

Striscia di Gaza e omertà occidentale

Il Palestinian Non-Governmental Organizzations Network, che rappresenta più di 130 organizzazioni di civili palestinesi, chiede a gran voce l’intervento della Comunità Internazionale. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno puntato il dito contro l’esercito egiziano che impedisce ai gazawi di rifornirsi di beni di prima necessità attraverso i tunnel.

Negli ultimi mesi, la carenza di carburante e, conseguentemente, di elettricità è peggiorata dal momento in cui l’esercito egiziano ha distrutto i tunnel che servivano per il passaggio dei rifornimenti, intrappolando di fatto una popolazione di 1 milione e 800 mila abitanti nella più grande prigione a cielo aperto del mondo.

di Redazione

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