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Gaza, prima riunione del governo Anp

Il governo dell’Autorità Palestinese, guidato dal primo ministro Rami Hamdallah, ha tenuto la sua prima riunione a Gaza, dopo sforzi per porre fine a una divisione di dieci anni tra l’Autorità guidata da Fatah e il movimento di Resistenza di Hamas.

“Siamo qui per cambiare la pagina sulle divisioni, ripristinare il progetto nazionale alla sua giusta direzione e stabilire lo Stato palestinese”, ha dichiarato ieri Hamdallah in un discorso inaugurale. La sessione si è svolta presso la residenza ufficiale di Gaza del presidente palestinese Mahmoud Abbas.

Fatah e Hamas sono stati in disaccordo dal momento che quest’ultimo ha ottenuto una schiacciante vittoria nelle elezioni parlamentari palestinesi nel 2006. Hamas governa la Striscia di Gaza, mentre Fatah ha istituito uffici in Cisgiordania. Le due fazioni rivali palestinesi hanno infine concordato un governo di unità nell’aprile 2014, ma il tentativo è fallito mesi dopo.

Il mese scorso, Hamas ha annunciato di aver accettato di sciogliere il suo comitato amministrativo a Gaza, consegnando le responsabilità amministrative al governo di unità formato tre anni fa. Ha anche invitato l’Autorità palestinese, guidata dal presidente Mahmoud Abbas, a ritornare nell’enclave costiera e tenere nuove elezioni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. L’annuncio arriva a seguito dei negoziati a Il Cairo tra i leader di Hamas e i funzionari egiziani.

Hamas continuerà a gestire le questioni di sicurezza di Gaza che il gruppo ha affermato non rinuncerà. La settimana scorsa, il vice capo di Hamas a Gaza Khalil al-Hayya e l’alto funzionario di Hamas, Musa Abu Marzouk, hanno sottolineato che le armi del gruppo non sono negoziabili. “Nessuno potrà toccare le armi della Resistenza. Combatteremo l’occupazione con tutti i mezzi finché non verrà sconfitta”, ha dichiarato Hayya.

Mentre Hamas ha sempre combattuto per liberare tutti i territori occupati e non ha riconosciuto il regime israeliano come Stato, i leader di Fatah hanno sempre collaborato strettamente con Tel Aviv, anche nella repressione degli stessi palestinesi. Le pressioni di Fatah non sono limitate solo agli abitanti di Gaza, infatti, le forze di sicurezza guidate da Fatah reprimono violentemente anche i palestinesi affiliati alla Resistenza in Cisgiordania.

Dall’altro lato, la base popolare di Fatah ha cominciato a sfaldarsi quando il movimento ha accettato le condizioni dei negoziati con Tel Aviv senza risultati accettabili per il partito palestinese. Questo declino della popolarità arriva mentre Hamas gode di piena fiducia popolare per le posizioni pro-liberazione del movimento. Molte persone vedono le posizioni senza compromessi di Hamas come speranze per ripristinare i diritti palestinesi, aiutare il ritorno dei profughi e porre fine a 70 anni di occupazione della Palestina da parte del brutale regime sionista. La Resistenza, oggi più che mai, resta l’unico strumento utile e l’unica alternativa per ridare ai palestinesi la loro Terra.

di Redazione

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