Gaza, esercito israeliano affronta perdite devastanti
Le Forze di occupazione israeliane (Foi) hanno confermato un’impressionante perdita di uomini, durante gli scontri con la Resistenza palestinese nel centro e nel sud di Gaza.
Giovedì è stato un giorno particolarmente devastante per le Foi, poiché hanno pianto la perdita di due ufficiali e di un sergente di prima classe. Tra le vittime c’erano il capitano di riserva Neriya Zisk, comandante di compagnia del 52esimo battaglione della 401a brigata corazzata, e il maggiore Dvir David Fima, vice comandante del 198esimo battaglione della 460a brigata corazzata.
Con queste ultime vittime, il numero dei soldati israeliani uccisi dall’inizio dell’operazione Al-Aqsa Flood ha raggiunto quota 501. Inoltre, dall’inizio dell’invasione israeliana della Striscia di Gaza il 27 ottobre, un totale di 170 soldati israeliani hanno perso la vita. Questi sono dati riportati da Israele, in realtà le vittime israeliane sarebbero molte di più.
Gaza, palude per Israele
Il bilancio dei soldati israeliani caduti continua a salire, con una media di 60 nuovi soldati feriti che vengono ricoverati ogni giorno nel dipartimento di riabilitazione. I numeri cumulativi dal 7 ottobre sono sconcertanti: oltre 5mila soldati israeliani feriti sono stati ricoverati negli ospedali, più di duemila sono stati ufficialmente riconosciuti come disabili dall’esercito israeliano e presi in carico dal Ministero della Sicurezza, e altri mille soldati feriti stanno ricevendo il trattamento.
Limor Luria, capo del dipartimento di riabilitazione del Ministero della Sicurezza, ha espresso stupore per la portata della situazione, affermando che non si era mai verificato nulla di simile prima. Ha sottolineato che più del 58% dei soldati feriti accolti dal Ministero hanno subito gravi lesioni alle mani e ai piedi, alcuni dei quali hanno addirittura richiesto l’amputazione.
Il presidente dell’Organizzazione delle persone con disabilità, l’avvocato Idan Kaliman, ha espresso preoccupazione per il numero crescente di soldati con disturbi mentali, sottolineando che la situazione non potrà che peggiorare con l’insorgere del disturbo da stress post-traumatico tra circa un anno.
di Redazione