Gaza, ecco come l’esercito israeliano giustiziava i bambini
“Siamo rimasti sorpresi dal fatto che l’esercito israeliano abbia lasciato morire i bambini e i loro corpi a decomporsi senza permettere a nessuno di salvarli”. Con queste parole, la dottoressa Mona Sahwil ha testimoniato dell’orribile crimine commesso dall’esercito sionista dopo aver preso d’assalto l’”Ospedale pediatrico Al-Nasr” nella città di Gaza.
Sahwil, sfollata dal nord al centro della Striscia di Gaza, afferma che lavorava come pediatra nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale pediatrico Al-Nasr quando è avvenuto il crimine, il 10 novembre.
Per quanto riguarda i dettagli dell’incidente, il medico, che attualmente lavora presso l’“Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa” nella città di Deir Al-Balah, aggiunge che le forze sioniste “quel giorno assediarono l’ospedale di Al-Nasr”.
Racconta nel suo discorso che, dopo che l’assedio è stato rafforzato e le équipe mediche sono state costrette a evacuare l’ospedale, “è stato stabilito un coordinamento con le istituzioni internazionali (che lei non ha menzionato) per trasferire il personale medico e i bambini malati in un altro ospedale. Ci preparavamo ad uscire con i bambini, ma l’esercito israeliano è entrato nell’ospedale bloccando tutto”.
Ha precisato che da allora in poi la comunicazione con l’ospedale è stata interrotta e le équipe mediche e il personale si sono dispersi negli altri ospedali del settore. “Dopo ciò, siamo rimasti sorpresi quando abbiamo visto attraverso i media immagini di bambini morti. Nessuno li ha portati via dall’ospedale, e sono rimasti finché non sono morti e i loro corpi si sono decomposti, e ci sono volute due a tre settimane”.
Il 16 febbraio scorso, il portavoce del Ministero della Sanità palestinese a Gaza, Ashraf Al-Qudra, ha confermato la morte di cinque bambini nell’ospedale “Al-Nasr” e che i loro corpi sono stati trovati decomposti in seguito all’espulsione dei sanitari da parte dell’esercito israeliano. Ditelo alla Meloni.
di Redazione