Gaza, bomba atomica non riporterà Israele prima del 7 ottobre
Il numero dei martiri per i crimini del regime israeliano e degli Stati Uniti a Gaza ha superato le diecimila persone. Gli israeliani hanno dimostrato ancora una volta che non hanno limiti o confini per la loro ferocia.
La follia sionista perseguita solo persone indifese e oppresse perché non sono in grado di affrontare i combattenti della Resistenza. La vera guerra inizierà nella “metropolitana di Gaza” e la Resistenza di Gaza riserverà molte sorprese all’esercito occupante.
L’esercito israeliano fa affidamento su armi mortali e tecnologia militare avanzata, ma se queste armi e tecnologia avessero salvato vite umane, li avrebbero salvati dalla tempesta del 7 ottobre. In quello storico sabato, i combattenti della Resistenza hanno infranto tutti gli ostacoli mortali sul loro cammino e per la prima volta hanno assaporato la liberazione della loro patria, non solo per la nazione palestinese ma anche per la comunità islamica.
Un ministro del regime israeliano ha recentemente minacciato Gaza di un attacco nucleare. I sionisti hanno dimostrato di non avere eguali nel commettere crimini, e dal punto di vista mentale e motivazionale non è improbabile che riescano a mettere in atto una simile minaccia. L’America, in quanto primo sostenitore di Israele, non ha usato una bomba atomica contro il popolo giapponese durante la seconda guerra mondiale?
Israele ha sganciato l’equivalente di due bombe atomiche su Gaza
Va notato che fino ad oggi, a un mese dall’inizio della guerra, Israele ha sganciato l’equivalente di due bombe atomiche sulla popolazione di Gaza. Quindi, la minaccia del ministro israeliano è stata messa in atto.
Il genocidio del popolo di Gaza va avanti nel silenzio della comunità internazionale e nell’inazione della maggior parte dei leader dei Paesi islamici. Anche se gli israeliani uccidessero tutta la popolazione di Gaza, la sconfitta del 7 ottobre non potrà essere compensata. Le ragioni indiscutibili di questa sconfitta storica sono molte e possono e devono essere esaminate da diverse prospettive. La ragione più importante è che la “Tempesta Al-Aqsa” ha dimostrato per la prima volta che la distruzione dell’apartheid e del regime illegittimo israeliano non è solo un sogno o un’illusione, ma è realizzabile.
Infrangere questo tabù antico e radicato è stata un’azione grande e decisiva. Negli ultimi decenni Israele e i suoi sostenitori hanno promosso, in un’ampia percentuale del popolo palestinese e dei Paesi islamici, la percezione che Israele sia una realtà con un esercito potente e invincibile, per cui non esiste altra soluzione se non quella di scendere a compromessi con esso. Questa è stata la ragione principale per cui alcuni Paesi islamici hanno normalizzato i rapporti con Israele.
La Resistenza a Gaza ha distrutto questa falsa percezione. I sionisti conoscono meglio di altri le conseguenze di questo mito infranto. Anche se il regime israeliano utilizzasse tutte le bombe atomiche di cui dispone, la situazione non tornerà prima del 7 ottobre.
di Mohammad Sarfi