Gaza, 11mila malati di cancro rimasti senza cure

Il ministero della Salute palestinese ha annunciato la sospensione della chemioterapia per via endovenosa e dei servizi di follow-up medico per i pazienti oncologici nella Striscia di Gaza.
In una dichiarazione rilasciata giovedì, il ministero ha affermato che l’evacuazione dell’Ospedale europeo e del Centro oncologico di Gaza ha peggiorato la situazione, già catastrofica, dei pazienti. Ha confermato che 11mila pazienti oncologici a Gaza sono privi di cure e assistenza sanitaria adeguate, e ha rilevato che 5mila di loro sono stati indirizzati urgentemente all’estero per cure, sia per la diagnosi che per la chemioterapia e la radioterapia.
Il ministero ha inoltre sottolineato che la mancanza di attrezzature per la diagnosi precoce e il follow-up sta ulteriormente peggiorando le condizioni di salute dei pazienti, sottolineando che il 64% dei farmaci antitumorali è completamente esaurito. Ha avvertito che i pazienti affetti da cancro sono intrappolati in condizioni sanitarie, sociali, psicologiche ed economiche disastrose.
Il ministero della Salute ha invitato tutti gli enti competenti a fare pressione su Israele affinché consenta ai pazienti di recarsi all’estero per curarsi e autorizzi l’ingresso di farmaci essenziali.
Dal 7 ottobre 2023, Israele, sostenuto dagli Stati Uniti, ha commesso atti di genocidio a Gaza, che hanno causato la morte o il ferimento di oltre 177mila palestinesi, la maggior parte dei quali bambini e donne, oltre 11mila persone scomparse e più di due milioni di sfollati.
di Redazione