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Iraq: quali sono le forze straniere in campo?

Le relazioni sulle dimensioni e la qualità della presenza di consiglieri militari stranieri in Iraq dimostrano che gli Stati Uniti hanno circa 6.500 unità, il maggior numero di forze sul territorio iracheno.

pasdaran-iranSecondo l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, l’Iraq sta intensificando la campagna militare per la liberazione della città di Mosul assediata dall’Isis. Nel corso degli ultimi due anni, il gruppo terroristico ha perso il controllo di molte città in Iraq a causa del lavoro congiunto dell’esercito del Paese insieme alle milizie sciite di Al-Hashd al-Shaabi.

Dopo l’aggressione terroristica dell’Isis in Iraq, i funzionari iracheni hanno accolto l’aiuto straniero per “combattere” l’Isis. Le forze provenienti da 14 Paesi sono ora attivi in Iraq con una varietà di missioni e attività. Questi Paesi sono: Stati Uniti, Gran Bretagna, Iran, Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Russia e Turchia.

– Stati Uniti: le forze americane sono presenti in sei basi militari in Iraq. Le basi sono Al-Assad e Al-Habbaniyah nell’Iraq occidentale, Ankawa, e Dohuk nella regione del Kurdistan, così come Ar Rustamiyah e Al Matar a Baghdad. Il numero delle forze Usa in Iraq dovrebbe toccare le 6500 unità, ma sono previsti nuovi arrivi. Sono attivi sia come forze di consulenza che di combattimento. Washington ha schierato in Iraq anche armi pesanti. 80 caccia da combattimento F-16 e F-18, diversi elicotteri Apache e 4 aeromobili da trasporto Chinook fanno parte dei mezzi delle forze statunitensi in Iraq.

Secondo i rapporti almeno una truppa americano è stato ucciso durante le operazioni aviotrasportate condotte congiuntamente tra le forze americane e curde nel quartiere di Al-Hawijah diversi mesi fa. Compito principale di queste forze dovrebbe essere la protezione dei luoghi strategici di Baghdad, tra cui l’aeroporto, la zona verde, e l’ambasciata degli Stati Uniti in Iraq, che è la più grande del mondo.

– Repubblica Islamica dell’Iran: i rapporti affermano che l’Iran dispone di cento consulenti in Iraq. Questo numero comprende le forze volontarie presenti in Iraq per proteggere i santuari sciiti. Le forze iraniane sono di stanza a Baghdad, Diyala e Salahuddin. L’Iran schiera armi semi-pesanti e missili a breve e media gittata, tra cui i missili a guida ad infrarossi Misagh e un paio di tipi di droni.

– Gran Bretagna: le forze britanniche, tra cui 140 consulenti e forze speciali sono dispiegate ad Erbil e in tutta regione del Kurdistan. Londra utilizza otto caccia da combattimento Tornado e una serie di droni di sorveglianza.

– Australia: 200 soldati nella regione del Kurdistan, ed hanno il compito di osservazione elettronica dei movimenti dell’Isis, e della formazione delle forze curde. L’Australia ha schierato anche sei caccia F-18.

– Belgio: il Belgio ha inviato 120 forze per lo più nelle zone di confine tra Iraq e Giordania, e anche nella regione del Kurdistan. Svolgono missioni di intelligence e di osservazione dei movimenti dell’Isis. Dispone anche di sei caccia F-16.

– Canada: dispone di 700 forze per le attività di consulenza, sorveglianza, supporto ai servizi segreti, e l’analisi delle immagini aeree scattate delle postazioni dell’Isis

– Danimarca: ha 250 forze incaricate di missioni di addestramento e di consulenza nel sud-ovest di Erbil. Inoltre ha schierato sette caccia F-16.

– Francia: ha inviato 40 unità con il compito di consulenza, di osservazione, sostegno ai servizi segreti, e l’analisi di foto aeree. Parigi ha 15 caccia tra Rafale e Mirage attivi nella missione anti-Isis.

– Germania: Berlino ha inviato 71 forze speciali in Iraq, di stanza nella regione di Baghdad e del Kurdistan. La missione fondamentale delle forze tedesche è la formazione delle forze irachene e curde su come utilizzare le armi straniere.

– Italia: le forze italiane sono 250, di stanza a soli 30 chilometri da Mosul. Svolgono una varietà di compiti in Iraq, tuttavia, la loro missione chiave pare che sia la protezione della diga di Mosul.

– Paesi Bassi: contano 380 militari a Baghdad e nel nord dell’Iraq, con il compito di addestrare le forze militari irachene. I Paesi Bassi utilizzano anche sei caccia F-16 e sistemi di difesa missilistica Patriot.

– Spagna: la Spagna ha schierato 300 soldati a Baghdad e nelle zone settentrionali del Paese. I consulenti spagnoli sono responsabili dell’addestramento militare dell’esercito iracheno.

– Russia: la Russia ha inviato cento soldati ad Al-Muthanna e Baghdad. Il loro compito principale è di consulenza e attività di intelligence a sostegno di Al-Hashd al-Shaabi. La loro base principale è nella Green Zone di Baghdad, ma hanno anche un edificio nell’aeroporto di Al-Muthana. La Russia ha inoltre implementato un sistema radar in Iraq. In precedenza, un centro congiunto di dati è stato costituito a Baghdad tra le forze russe, iraniane, siriane ed irachene per coordinare e scambiare informazioni. Il centro è stato impostato per essere aggiornato da una centrale operativa.

– Turchia: la Turchia ha di stanza 300 forze nella regione del Kurdistan. La loro attività principale è di formare le forze curde e le forze tribali di Mosul. La Turchia ha schierato anche cento veicoli blindati e 22 carri armati in territorio iracheno. La presenza turca ha suscitato una forte opposizione da parte del governo di Baghdad, che più volte ha chiesto l’uscita delle forze turche dal Paese. Ankara ha sostenuto che il suo schieramento è per volere dei funzionari della regione del Kurdistan.

di Giovanni Sorbello

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