Felice Nowruz da Persia Viaggi
Il 20 marzo di quest’anno si festeggia in Iran il Nowruz, il capodanno persiano. Siamo giunti al termine dell’anno, un anno in cui la vostra fiducia e la vostra amicizia ci hanno dato come sempre tante soddisfazioni (dal 21 marzo 2019 al 20 marzo 2020).
Dal 3 gennaio, le azioni di un folle hanno immerso il nostro Paese in un periodo di crisi, seguito dalla crisi mondiale del coronavirus, che in queste ore affligge Iran e Italia, proprio i due Paesi tra i quali Persia Viaggi cerca di stabilire un ponte, soprattutto culturale. Siamo convinti che entrambi i Paesi ce la faranno. La festa del capodanno persiano, il Nowruz, insegna che tutto si rinnova e che il momento più luminoso, arriva proprio dopo il momento più buio.
Vi salutiamo e vi abbracciamo idealmente e vi invitiamo anche a leggere l’articolo che segue sul capodanno persiano. “Har ruzetan Nowruz, Nowruzetun Piruz”, (Ogni vostro giorno sia Nowruz, e il vostro Nowruz sia vittorioso).
Nowruz
In Afghanistan, Azerbaijan, India, Iran, Kirghizistan, Kurdistan iracheno, Pakistan, Tajikistan, Turchia e Uzbekistan, si celebra la festa arcaica dell’equinozio di primavera, il Nowruz, il nuovo giorno, la componente culturale persiana più potente che oggi sopravvive nel nostro mondo.
Il nome
Nowruz o Nawruz, a seconda delle molteplici dizioni, viene festeggiato in forme differenti dalla Mongolia fino all’Albania, ma nella parte centrale di questa distesa geografica (le nazioni citate sopra), è sicuramente la festa più importante dell’anno. Nel 2009, l’Unesco l’ha inserita come parte del Patrimonio Intangibile dell’Umanità, proclamando il 21 marzo “giornata mondiale del Nowruz”. È una festa bellissima e colorata. Le scuole e gli uffici chiudono per due settimane. Si scambiano auguri (Ayd-e Noruz Mobarak!) e regali. Una sorta di Natale celebrato in primavera, dove tutto deve essere nuovo, nel segno della rinascita della vita dopo l’inverno.
Il significato
Il significato di questa festa, che per regola deve coincidere esattamente con l’equinozio di primavera, è molto semplice: “Nuovo Giorno” inteso come l’inizio della nuova stagione, la primavera, che distrugge l’inverno; le prime forme di questa festa, mostrano i reperti archeologici, erano già presenti tra i sumeri nel 3000 a.C., quando raggiunsero la catena montuosa degli Zagros sull’altopiano iranico. Dopo l’avvento della religione zoroastriana (Zarathustra nasce nel 18esimo secolo avanti Cristo), il Nowruz diventa la più importante festa zoroastriana. Nel dualismo “bene/male” tipico di questa religione, il Nowruz assume un colore sacro dato che è simbolo della vittoria della primavera sull’inverno, del calore sul gelo, della luce sulle tenebre.
Ed è per celebrare questa festa che nel 518 a.C., Dario il Grande costruisce la città di Persepoli, dove ogni anno i satrapi delle 24 province dell’impero persiano (dall’India fino alla Macedonia e l’Abissinia), si riuniscono per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Nel secolo 11esimo d.C., e cioè ben dopo l’islamizzazione del Medio Oriente, il matematico persiano Omar Khayyam realizza il calendario Jalalì (oggi utilizzato in Iran e Afghanistan) che ha come anno zero l’anno dell’egira di Maometto, ma inizia proprio con il Nowruz, introducendo così un elemento importante della cultura pre-islamica in quella post-islamica. Tuttora il Nowruz costituisce la festa più importante dell’anno in Iran, Afghanistan e alcune nazioni dell’Asia Centrale, ed è una festa nazionale per importanti minoranze come i parsi dell’India, i curdi o gli uiguri, anche se diversi governi hanno più volte tentato di distruggere questa festa.
Le tradizioni
Le pulizie generali delle case, la festa del fuoco (Chaharshambè Suri) nell’ultimo martedì prima del 21 marzo, l’allestimento della tavola delle sette “S” o Haft-sin, le visite a parenti ed amici, i pic-nic in natura, i viaggi ma soprattutto la celebrazione della rinascita della natura, sono le tradizioni più importanti del Nowruz, trasversali attraverso più nazioni come detto, anche se molto molto forti soprattutto in Iran, Afghanistan e Tajikistan, dove tra l’altro il persiano è la lingua ufficiale.
Nowruz in Italia
Festeggiato in maniera imponente dall’esigua comunità iraniana che vive nel belpaese, in Italia arriva esattamente alle 04:49 e 37 secondi (ora italiana) di venerdì 20 marzo 2020 (l’istante preciso dell’equinozio).
Una nota e vecchia poesia persiana è il miglior modo per spiegare la sensazioni delle persone che nel mondo, festeggiano questa ricorrenza: “Il cielo blu, le nubi bianche, le foglie verdi del salice, l’odore dei narcisi, il ballo del vento, il canto entusiasta dei colombi allegri, pian pianino arriverà la primavera, beato questo tempo”.