Esercito Usa non vuole sacrificarsi per Israele
È stata rivelata un’importantissima corrispondenza interna tra i comandanti dell’esercito Usa. Un gruppo cibernetico affiliato all’Asse della Resistenza è riuscito ad ottenere una corrispondenza molto importante e decisiva tra il generale Daniel R. Hokanson, comandante dell’Ufficio della Guardia Nazionale, e uno dei comandanti anziani di questa organizzazione, che rivela un fatto importante dall’interno gli organismi dell’esercito Usa.
Secondo l’agenzia di stampa Tasnim, dopo Al-Aqsa Storm, molti funzionari americani, tra cui il segretario alla Difesa Lloyd Austin, hanno annunciato che sosterranno pienamente l’esercito israeliano.
Dopo l’annuncio, il 9 ottobre il generale Daniel Hokanson ha condannato Hamas e ha affermato che la Guardia nazionale americana è al fianco degli israeliani e li sostiene in questa difficile situazione.
Sebbene la Guardia Nazionale Americana sia coinvolta principalmente in missioni nazionali, l’ufficio ha annunciato di essere pronto a fornire supporto sul campo al regime sionista.
Ma un Cyber Group affiliato all’Asse della Resistenza è riuscito ad ottenere un’importantissima corrispondenza tra Hokanson ed uno dei comandanti anziani di questa organizzazione, che rivela un fatto importante all’interno degli organismi militari americani. La corrispondenza è stata ottenuta da uno dei sistemi di messaggistica interna della Guardia Nazionale degli Stati Uniti.
Antisemitismo all’interno dell’esercito Usa
In una corrispondenza amministrativa del 13 ottobre tra il comandante della Guardia Nazionale degli Stati Uniti e uno dei comandanti anziani dell’ufficio, Hokanson ha scritto che “c’è un crescente antisemitismo tra le truppe americane che dichiarano apertamente di essere contro Israele e non sono disposti a mettere a rischio la propria vita per gli israeliani”.
Ha aggiunto che “con le osservazioni di Trump contro Netanyahu, questo problema non potrà che peggiorare. Dobbiamo elaborare una strategia per affrontare questa situazione e mobilitare le truppe a sostegno di Israele contro Hamas”.
“Quando ho parlato con Ori (Ori Gordin, comandante delle forze israeliane del Comando Nord) poco dopo l’attacco, ha espresso preoccupazione per i repubblicani al Congresso e per il fatto che avrebbero ostacolato il pieno sostegno degli Stati Uniti. Ho cercato di placare le sue preoccupazioni ma non ha torto”, aggiungeva la corrispondenza.
Hokanson ha dichiarato che il CENTCOM gli ha detto che “il controllo di Tuberville sta avendo un impatto notevole sulle loro operazioni. Il CENTCOM ha forze limitate e non si aspettava che scoppiasse una guerra nella regione. Ciò, combinato con la mancanza di posizioni di leadership confermate, significa che il CENTCOM non sarà in grado di sostenere Israele nel caso in cui questa si trasformasse in una guerra su più fronti se Hezbollah entrasse nel conflitto. Ad essere onesti, se Hezbollah o altri attori entrassero in guerra, neanche gli israeliani sarebbero in grado di difendersi. Fammi sapere se hai qualche suggerimento e proviamo a riunire i principali attori per un incontro lunedì”, si concludeva la corrispondenza.
Secondo Tasnim, la questione dell’atteggiamento negativo di un numero significativo di soldati americani nei confronti degli israeliani – atteggiamento che la narrazione ufficiale americana interpreta come antisemitismo – ha una lunga storia.
di Redazione