L’esercito siriano si avvicina a Manbej per prendere il controllo della città settentrionale, mentre le Forze democratiche siriane a guida curda (Sdf) si ritirano dall’area nell’ambito di un recente accordo tra Damasco e l’Sdf.
A Manbej, riferisce il quotidiano Al-Watan, sono state prese numerose misure e iniziative per preparare la città ad accogliere le truppe dell’esercito siriano. La popolazione locale ha installato degli striscioni accoglienti sugli ingressi principali della città, dove è previsto l’arrivo dell’esercito. Anche il quartier generale della sicurezza della città è pronto per essere consegnato alle forze dell’esercito siriano.
Il braccio politico della maggioranza curda e l’Sdf hanno annunciato sabato scorso che è stato raggiunto un accordo con i funzionari siriani a Damasco per “creare una tabella di marcia verso uno Stato democratico siriano decentralizzato”, segnalando una svolta potenzialmente importante nella risoluzione del conflitto.
Funzionari appartenenti alle Sdf, che detiene vaste aree di terra nel nord della Siria, sono giunti a Damasco giovedì scorso per colloqui con il governo di Assad sul futuro delle regioni autonome insediate nella Siria settentrionale e nord-orientale. “Su invito del governo siriano, si è tenuto un incontro tra una delegazione del Consiglio democratico siriano (braccio politico Sdf) e il governo siriano a Damasco. L’obiettivo dell’incontro era gettare le basi per un dialogo più ampio e completo al fine di risolvere la crisi siriana a vari livelli”, ha affermato il consiglio Sdf in una dichiarazione pubblicata sabato sul suo sito web.
La Siria è stata presa dalla guerra civile dal marzo 2011 con vari gruppi terroristici, incluso Daesh (noto anche come ISIS o ISIL). Secondo un rapporto del Centro siriano per la ricerca sulle politiche, il conflitto ha causato la morte di oltre 470mila persone, ferendone altre 1,9 milioni e sfollato quasi la metà della popolazione prebellica del Paese di circa 23 milioni all’interno o oltre i suoi confini.
di Giovanni Sorbello
