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Elezioni Svezia: estrema destra in forte crescita

Le recenti elezioni politiche in Svezia confermano il successo della coalizione di centrosinistra formata dal Partito Socialdemocratico, dai Verdi e dalla Sinistra che si attesta al 40,6 per cento. I socialdemocratici, come di consueto sono stati il partito più votato con il 28,4 per cento dei voti, registrando tuttavia un netto calo rispetto alle tornate elettorali precedenti. La coalizione di centrodestra formata da Moderati, Centro e Democrazia cristiana registra il 34,8 per cento dei consensi, con i Moderati che risultano essere la seconda forza politica del Paese con un 19,8 per cento di voti.

elezioni-sveziaLa vera preoccupante novità riguarda la terza forza politica della Svezia, quei Democratici svedesi, che a dispetto del nome rappresentano l’estrema destra, quella dalle pulsioni razziste e xenofobe, con un seguito mai registrato prima. Forte del 17,6 per cento dei consensi, in forte crescita rispetto alla tornata elettorale del 2014, il leader del partito, Jimmie Akesson, assicura che questo risultato avrà un “peso enorme” nello svolgimento della politica nazionale svedese negli anni a venire.

Paese simbolo e modello del multiculturalismo e dell’integrazione, la Svezia sta anch’essa cedendo alle bordate del populismo e dell’antieuropeismo, che tra le sue fila annovera i loschi figuri che con i loro blitz nelle sedi elettorali di diversi comuni svedesi hanno messo in atto una campagna di violenta intimidazione nei confronti di elettori e giornalisti. Sono quelli del Movimento di resistenza nordica, un po’ i nostri Casapound o Forza Nuova, quelli con la memoria corta, che non considerano affatto che la loro stessa esistenza è figlia di quella democrazia che tanto bistrattano e mortificano, ogniqualvolta viene dato loro occasione di salire all’onore delle cronache.

Ovviamente il nostro ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non ha perso l’occasione di commentare entusiasticamente il risultato elettorale svedese, interpretandolo come l’ulteriore tassello di un cambiamento continentale “fondato sui valori del lavoro, della sicurezza e della famiglia”.

Visto l’allarmante calo dei socialdemocratici e l’intricato scenario che si apre sul futuro Governo, il primo ministro uscente, il socialdemocratico Stefan Löfven, cerca di correre ai ripari invocando un dialogo con il centrodestra, al fine di formare un grande coalizione in grado di porre un argine all’avanzata degli estremisti. Per tutta risposta il leader del centrodestra Ulf Kristersson, si aspetta un mandato per formare il nuovo esecutivo, affermando che il primo ministro uscente debba dimettersi.

di Massimo Caruso

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