Egitto: trincee e muri per isolare Gaza
Egitto – L’esercito egiziano ha costruito una trincea a due km dal confine con Gaza, fuori dalla città di Rafah. La trincea, di 20 metri di profondità e 10 di larghezza, fa parte di un progetto molto più grande di una ’buffer zone’ che servirebbe ad arginare il fenomeno del contrabbando. Secondo fonti militari egiziane, riportate da Ma’an, l’esercito ha in programma di espandere la trincea e di istallare delle torri lungo tutto il percorso. I lavori per la creazione di una ‘zona cuscinetto’ lungo il confine egiziano con Gaza erano iniziati a febbraio 2014 e, in un primo momento, il progetto prevedeva di occupare solo 300 metri nelle aree urbane e 500 in quelle rurali.
Ma nel mese di ottobre 2014, dopo un attentato nel Sinai contro i militari egiziani, che è costato la vita a 30 soldati, le autorità egiziane hanno rivisto e ampliato il progetto iniziale. E, soprattutto, hanno puntato il dito contro la dirigenza di Hamas a Gaza, accusandola di proteggere e supportare gli attacchi contro i soldati egiziani. Hamas ha sempre respinto ogni accusa e ogni responsabilità ma, di fatto, i rapporti tra le autorità egiziane e quelle di Gaza sono molto tesi da quando, nel luglio 2013, un golpe militare guidato dal generale Al-Sisi ha deposto l’allora presidente Mohamed Morsi, il primo democraticamente eletto dopo 30 anni di presidenza di Mubarak e la parentesi di Tantawi.
Gli stretti rapporti tra la dirigenza di Hamas e i Fratelli Musulmani, di cui Morsi era ed è il leader, rendono difficili e tese le relazioni tra il governo di Gaza e l’attuale governo egiziano. Certo è che a pagare il prezzo più alto di queste ‘tensioni’ sono 1 milione e 700mila gazawi, per i quali i tunnel di sopravvivenza e il ‘contrabbando’ sono spesso le uniche modalità di rifornirsi di generi di prima necessità, che entrano invece con il contagocce dai valichi di frontiera.
di Manuela Comito