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Insediamenti: gli ebrei condannano occupazione israeliana

Migliaia di manifestanti per lo più ebrei hanno manifestato sabato a Gerusalemme per denunciare 50 anni di occupazione israeliana dei territori palestinesi.

occupazione israelianaGli organizzatori hanno riferito che circa duemila manifestanti hanno marciato alla Porta di Giaffa nella Città Vecchia di Gerusalemme, durante l’evento organizzato dal movimento Standing Together. La manifestazione è stata il primo di una serie di eventi organizzati dal gruppo, un movimento ombrello composto da organizzazioni pro-pace e partiti di sinistra, a 50 anni dalla Guerra dei sei giorni.

I manifestanti hanno chiesto la fine dell’espansione degli insediamenti da parte del regime di Tel Aviv. Mohammed Abu Hummus, il capo del comitato popolare di Isawiyah a Gerusalemme Est, ha esortato “chiunque crede nella causa del popolo palestinese a resistere contro la brutale occupazione israeliana.

Mercoledì scorso, la Lega Araba ha chiesto il ritiro di Israele dai territori occupati e la formazione di uno Stato palestinese indipendente basato sui confini prima del 1967 (Guerra dei sei giorni) che ha portato alla occupazione della Cisgiordania, e di altri territori. Da allora, Israele ha costruito oltre 230 insediamenti nelle terre palestinesi.

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha votato giovedì all’unanimità a favore della costruzione del primo nuovo insediamento in venti anni in Cisgiordania. La mossa ha scatenato condanne diffuse dalle Nazioni Unite ai Paesi europei.

Incoraggiato dal sostegno della nuova amministrazione degli Stati Uniti, il regime di Tel Aviv ha dato il via libera alla costruzione di molte unità di coloni nei territori palestinesi occupati. L’espansione degli insediamenti di Israele sfida la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2334 adottato nel dicembre 2016 che ha condannato gli insediamenti come una “flagrante violazione del diritto internazionale”. Essa ha inoltre chiesto a Israele di cessare immediatamente e completamente tutte le attività di insediamento nei territori occupati.

Le risoluzioni delle Nazioni Unite apparentemente affermano che qualsiasi costruzione degli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati dopo il 1967 è illegale, una legislazione internazionale che Tel Aviv non ha mai rispettato. Infatti, in tutti questi anni il regime israeliano ha fatto orecchie da mercante, anzi, il 7 febbraio scorso con il passaggio di un disegno di legge alla Knesset israeliana, sono state legalizzate retroattivamente migliaia di case di coloni illegali, costruite su terra rubata ai palestinesi.

di Giovanni Sorbello

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