Cuba, leader mondiale nella formazione
Nessun Paese, anche il più ricco, dedica una parte così cospicua del suo bilancio nazionale come Cuba, con risultati eccellenti.
Questo è quanto risulta da un rapporto della Banca Mondiale che colloca Cuba in prima linea in termini di investimenti nella formazione per il periodo 2009-2013, (World Bank, «Public Spending on Education, Total (% of GDP)”, 2014).
Cuba investe quasi il 13% (12,8%) del Pil in questo settore, non uguagliato da nessun altro Paese al mondo, rivelandosi come lo Stato caraibico che ha fatto della sua politica sociale un modello per le nazioni in via di sviluppo.
Timor Est e la Danimarca completano il podio mondiale rispettivamente con il 11,3% e 8,7% del Pil dedicato all’istruzione. In confronto, gli Stati Uniti investono solo il 5,4%, la metà di quello di Cuba, e il Canada 5,5%. In Europa, la Francia spende il 5,9% del bilancio nazionale per l’istruzione, la Germania il 5,1%, il Regno Unito il 6,2%, l’Italia il 4,5% e la Spagna il 5%. Per quanto riguarda il continente latino-americano, la Bolivia è al secondo posto dietro a Cuba con il 7,6%. Il Brasile stanzia 5,8% del suo Pil in questo settore, mentre il Messico e l’Argentina destinano rispettivamente il 5,2% e il 5,8%.
L’ istruzione – come la salute, la cultura e lo sport – è sempre stata una priorità a Cuba ed i risultati sono eccezionali. Con un tasso di alfabetizzazione del 99,8%, l’isola ha il tasso di analfabetismo più basso del continente latino-americano, secondo l’Unesco, che sottolinea anche che Cuba ha il più alto grado di iscrizione dell’America Latina con il 99,7% dei bambini con istruzione gratuita. Un altro rapporto dell’Unesco sulla formazione in 13 Paesi latino-americani classifica Cuba leader in tutti i materiali didattici e rileva che uno studente cubano ha una media di due volte le conoscenze e le competenze che uno studente latino-americano.
Il dato assoluto della popolazione analfabeta è del 3,8%, uno dei più bassi al mondo, compresa l’area G8. Il tasso di analfabetismo funzionale degli adulti – ossia l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana – è di circa il 10% (in Italia è del 65% circa), mentre i laureati sono uno ogni 15 abitanti. Dati ancora più sorprendenti se si considera che a Cuba si trovano 2.111 centri di educazione e 46 centri universitari distribuiti in tutto il territorio.
Secondo tutte le organizzazioni internazionali inoltre il governo di Cuba in questi ultimi anni nonostante le difficoltà economiche non ha mai fatto mancare le risorse per la scuola: “Le risorse assegnate dallo Stato insieme agli sforzi degli operatori del settore hanno permesso di non chiudere una sola scuola, asilo o università, né di lasciare un solo maestro o insegnante senza lavoro”.
In più il sistema educativo cubano combina studio con lavoro, una caratteristica che rappresenta sul piano metodologico uno dei risultati più importanti della pedagogia cubana, mentre Cuba è riuscita a tenere aperte quasi 14mila scuole frequentate da oltre tre milioni di studenti.
Come ricorda Salim Lamrani, docente universitario e scrittore francese esperto di problematiche latino-americane, la Banca mondiale, lodando il sistema educativo cubano, ricorda in qualche modo che le politiche di austerità e lo smantellamento dello Stato sociale sono in realtà dannosi per l’interesse pubblico. Ponendo l’educazione nazionale come priorità, Cuba dimostra al mondo che è possibile offrire a tutti i cittadini un elevato livello di accesso alla conoscenza e alla formazione. Le limitate risorse insite in una nazione del Terzo Mondo e le sanzioni economiche estremamente severe, imposte dagli Stati Uniti per più di mezzo secolo, non hanno impedito all’isola caraibica di avere un sistema educativo eccellente. Cuba ricorda a tutti che l’essere umano deve essere al centro del progetto sociale.