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Crimini americani nel corso della storia

Basta saper leggere la storia per capire che gli Stati Uniti hanno sempre cercato di raggiungere i loro stravaganti obiettivi nel campo delle relazioni internazionali, senza mai esitare a commettere crimini. La politica machiavellica degli Stati Uniti e dei suoi alleati occidentali nei confronti dei Paesi del mondo è condotta con slogan umanitari e democratici, ma sotto le spoglie dei diritti umani, della libertà e della sicurezza commettono crimini atroci. Di seguito alcuni dei crimini più gravi commessi dagli Stati Uniti.

Il massacro di 100 milioni di indiani nativi americani

Il massacro degli indiani fu un crimine enorme e di lunga durata che iniziò dopo la scoperta del continente americano da parte dei marinai spagnoli nel XVI secolo. Questi massacri furono eseguiti principalmente dalle potenze coloniali europee, in particolare Spagna, Portogallo, Francia e Regno Unito, al fine di dominare varie parti del continente americano e con lo scopo di acquisire proprietà dei nativi americani. Successivamente, soprattutto nella seconda metà del diciannovesimo secolo, gli americani hanno svolto un ruolo importante nel massacro degli indiani nordamericani attraverso la migrazione forzata e le guerre che ne seguirono.

Le guerre americane iniziarono con il primo attacco agli indiani a Jamestown nel 1662, seguito dalla guerra con i pellerossa Algonquins nel 1635 e 1636 e la guerra del 1675 e 1676, che portò alla distruzione di metà delle città del Massachusetts. Altre guerre americane e attacchi contro gli indiani continuarono fino al 1900. In totale, gli americani uccisero circa 100 milioni di nativi americani.

Crimini di guerra degli Stati nel bombardamento sulla città di Dresda

Considerando che gli Alleati avevano vinto la guerra, nessuno dei crimini di guerra degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale è stato perseguito dai tribunali. Ma questo non significava che questi crimini non dovevano essere riportati dalla storia.

Le truppe americane in Germania hanno impedito direttamente o indirettamente ai prigionieri di guerra tedeschi e ai civili che erano presenti nell’area sotto il loro controllo di ottenere cibo sufficiente, causando la morte di migliaia di tedeschi.

Gli americani uccisero tutti i tedeschi delle Waffen SS che erano stati catturati a Dachau nel 1945. Le truppe della 45a divisione di fanteria dell’esercito americano massacrarono anche 76 prigionieri di guerra italiani a Biscari (Rg).

Nel bombardamento di Dresda durante la seconda guerra mondiale, i bombardieri dell’aeronautica americana e i suoi alleati sganciarono in meno di 15 ore 3.900 tonnellate di bombe ad alto potenziale esplosivo e bombe incendiarie su Dresda, distruggendo completamente 34 chilometri quadrati della città. I resti della città furono distrutti in un grande incendio provocato dai bombardamenti.

Nessuna distinzione tra militari e civili

Secondo le affermazioni dell’esercito americano, Dresda era un importante centro militare con 110 fabbriche e 5mila dipendenti che lavoravano a sostegno del governo nazista. Le infrastrutture di telecomunicazione, i ponti e le grandi aree industriali fuori dalla città furono bombardate senza alcuna distinzione tra militari e non militari. C’è disaccordo sul numero di persone uccise nei bombardamenti, il bilancio delle vittime varia da 34mila a un numero molto più alto, la stragrande maggioranza dei quali erano civili. 

Secondo un’intervista con il quotidiano “Die Welt” Erhard Mondra, un membro del Comitato Butzen ((Istituto per ex prigionieri politici nella Repubblica democratica tedesca) ha affermato che: “Sulla base delle dichiarazioni del tenente colonnello die Matze, un ex capo congiunto tedesco dell’ufficiale di stato maggiore nel distretto militare di Dresda, 35mila delle vittime sono state completamente identificate, 5mila parzialmente identificate, ma circa 168mila non erano identificabili”.

I disastri di Hiroshima e Nagasaki

I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki furono due operazioni nucleari effettuate durante la seconda guerra mondiale dietro ordine di Harry Truman. In queste due operazioni, due bombe atomiche furono sganciate sulle città di Hiroshima e Nagasaki a tre giorni di distanza l’una dall’altra, provocando la distruzione e l’uccisione su vasta scala della popolazione civile.

Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki può essere considerato uno dei più grandi crimini storici d’America, che ha provocato la morte immediata di 220mila persone e centinaia di migliaia di persone si ammalarono gravemente negli anni successivi a causa degli effetti di quel disastro.

Il massacro di tre milioni di vietnamiti

La guerra del Vietnam è una serie di operazioni militari che hanno avuto luogo dal 1955 al 1975 tra le forze del Vietnam del Nord e il Fronte di liberazione nazionale del Vietnam del Sud, noto come “Viet Cong”, da un lato, e le forze del Vietnam del Sud e i loro alleati soprattutto gli Stati Uniti, dall’altro.

La guerra tra Stati Uniti e Vietnam iniziò durante la presidenza di Lyndon Johnson e, secondo le statistiche, durante i 16 anni di guerra furono uccisi circa tre milioni di vietnamiti.

il 16 marzo 1968, durante la guerra del Vietnam, gli Usa furono protagonisti del “massacro di My Lai“, dove dai 347 ai 504 civili della Repubblica del Vietnam del Sud furono uccisi dai soldati della compagnia B del 3° reggimento di fanteria statunitense. La maggior parte delle vittime erano donne e bambini. Prima del massacro, alcune delle vittime erano state torturate e mutilate. Alcuni dei cadaveri furono smembrati dai soldati durante il massacro. Oltre al massacro dei villaggi di My Lai, ci furono altre atrocità commesse a My Khe e So’n Tinh in cui furono uccisi centinaia di civili.

Uno dei crimini più devastanti degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam fu l’irrorazione chimica delle regioni dei viet cong. L’elemento arancione contenente diossina ha portato negli anni a malattie come il cancro e la disabilità mentale. Gli americani lanciavano 500mila tonnellate di bombe su queste terre ogni anno, bruciavano le foreste con napalm, civili compresi.

Nel 1965, anche i Paesi confinanti con il Vietnam come Cambogia e Laos, furono presi di mira dagli attacchi aerei statunitensi. Dal 1967 in poi, le truppe americane si resero protagoniste di innumerevoli casi di stupro di donne, tortura e uccisione di civili.

Il massacro del popolo coreano da parte degli Stati Uniti nel 1950

La guerra di Corea fu una guerra tra la Repubblica di Corea (Corea del Sud) con il sostegno delle Nazioni Unite guidate dagli Stati Uniti, e la Repubblica popolare democratica di Corea (Corea del Nord) con il sostegno della Cina e l’assistenza militare dell’Unione di Repubbliche socialiste sovietiche (Urss). La guerra iniziò il 25 giugno 1950 con l’ingresso delle forze sotto il comando del governo comunista di Kim ll Sung nella parte meridionale.

Numerosi massacri di civili furono commessi dagli Stati Uniti nel corso di questa guerra. Almeno 300 coreani furono uccisi dalle forze militari statunitensi tra il 26 e il 29 luglio 1950, nel villaggio di No Gun Ri. Questo massacro fu compiuto dalla 1a divisione di fanteria dell’esercito degli Stati Uniti sotto il ponte di quel villaggio. Questo eccidio è considerato il massacro più brutale dopo quello di My Lai.

Crimini di guerra degli Stati Uniti in Afghanistan

La guerra degli Stati Uniti in Afghanistan (2001-2014) iniziò con il pretesto degli attacchi di al-Qaeda a New York e Washington l’11 settembre 2001.

Questa guerra ha causato decine di migliaia di vittime civili. Sono stati uccisi più di 4mila soldati Isaf e appaltatori civili, 15mila forze di sicurezza nazionale afghane e più di 20mila civili. Al momento non è noto il numero esatto delle persone uccise nella guerra. Secondo uno studio del professor “Marc Herold” pubblicato sul quotidiano Guardian, solo nei primi tre mesi di guerra furono uccise più di 4mila persone. Solo nel 2009, 1054 persone furono uccise da ordigni esplosivi improvvisati e mine lungo le strade. 

Un elenco infinito di crimini e massacri

Il 7 ottobre 2001, l’esercito americano attaccò per la prima volta numerosi obiettivi nelle province di Kabul, Kandahar, Nangarhar, Kunduz, Jowzjan, Logar, Takhar, Nimruz, Farah, Ghazni con bombardieri B-52 e missili da crociera. Nelle prime tre settimane di questi attacchi, più di mille persone rimasero uccise in queste aree.

Il 17 ottobre 2001, almeno 29 civili furono uccisi durante un attacco da parte di un jet da combattimento americano in un villaggio vicino a Kandahar. Secondo il quotidiano Guardian, un convoglio composto da 12 veicoli che trasportavano rappresentanti di tribù della provincia orientale che erano in viaggio verso la capitale su invito del governo provvisorio di Kabul, fu di mira da un aereo AC-130 dell’esercito americano, uccidendo 65 persone. 

Il 21 dicembre 2001, le Nazioni Unite annunciarono che aerei da guerra statunitensi avevano bombardato un villaggio vicino alla città di Gardez, la capitale della provincia di Yekta. In questo attacco rimasero uccisi almeno 52 civili afghani, tra cui un gran numero di donne e bambini. Il professor Marc Herold sottolinea che 3.800 afghani sono stati assassinati dagli Stati Uniti tra il 7 ottobre e il 7 dicembre 2001. Il 3 dicembre 2001, l’Associated Press riportò l’uccisione di 300 residenti del villaggio di Kame Edo a Nangarhar. Ad oggi, l’interminabile sequenza di massacri e disumanità del regime americano continua senza soste a devastare popoli e nazioni.

di Yahya Sorbello

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