Cremlino in allerta per presunto attacco Usa
Agli inizi di marzo, il Cremlino ha riferito di aver fatto scattare lo stato di allerta dopo la pubblicazione di un rapporto del New York Times, in cui si affermava di una presunta pianificazione da parte degli Stati Uniti di una serie di contrattacchi segreti sulle reti russe.
Il rapporto, del 7 marzo, riporta che gli Stati Uniti stavano pianificando una serie di contrattacchi sulle reti russe in risposta all’hacking del software SolarWinds che i funzionari statunitensi affermano sia stato condotto dalla Russia, cosa che Mosca nega. “Questa è un’informazione allarmante. Sarebbe un puro crimine informatico internazionale”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Cremlino: Occidente sta sfruttando il caso di Navalny per fini politici
Navalny è stato arrestato al suo ritorno dalla Germania dove si stava riprendendo da un presunto avvelenamento effettuato dal Cremlino e dai servizi di sicurezza russi, Fsb. Il blogger 44enne è stato incarcerato per quasi tre anni per aver organizzato proteste illegali. L’Ue sta valutando la possibilità di imporre sanzioni alla Russia, mettendo ancora più a dura prova i rapporti già conflittuali del blocco con Mosca.
La Russia afferma che l’Occidente sta sfruttando il caso di Navalny per fini politici e lo utilizza come pretesto per imporre ulteriori sanzioni contro la Russia. Mosca ha espulso diplomatici di tre Paesi dell’Ue per la loro partecipazione a manifestazioni non autorizzate a sostegno di Navalny.
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha etichettato Bruxelles come “un partner inaffidabile”, affermando che il Cremlino si sta “abituando al fatto che l’Unione europea sta cercando di imporre restrizioni unilaterali, restrizioni illegittime”.
Lavrov ha avvertito che la Russia è pronta a recidere i legami con l’Unione Europea se colpirà Mosca con nuove sanzioni economiche. “Partiamo dal fatto che siamo pronti per questo passo nel caso in cui vedremo nuove sanzioni imposte in alcuni settori che creano rischi per la nostra economia, anche nelle sfere più delicate. Non vogliamo isolarci dalla vita globale, ma dobbiamo essere pronti per questo. Se vuoi la pace, preparati alla guerra”, ha aggiunto Lavrov.
di Redazione