Cronaca

Covid19, la Brigata Cubana lascia l’Italia

Con il Covid19 abbiamo imparato a conoscerli, li abbiamo visti arrivare armati di camici bianchi, con due bandierine per mano a simboleggiare un gemellaggio sorto nella peggiore situazione possibile. Parliamo dei medici cubani della Brigata “Henry Reeve” che sono sbarcati a Milano e a Roma portando un aiuto prezioso nella lotta al Covid19.

Forti dell’esperienza maturata in scenari disastrati dall’Ebola, in Africa e in scenari contrassegnati da disastri naturali, i medici e gli infermieri cubani possiedono una formazione di prim’ordine data anche dall’intraprendere un percorso di studi in una delle migliori università di medicina del mondo tra l’altro totalmente gratuita forte del motto coniato da Fidel Castro: “Non ci servono missili ma medici per curare”.

Cuba, dove la sanità è un’eccellenza

Cuba, sede della scuola internazionale di medicina che ha reso e rende possibile laurearsi decine di migliaia di giovani che non avrebbero i mezzi per poterlo fare, nonostante il blocco, ha raggiunto uno straordinario livello di qualità nella bio-ingegneria medica, nella medicina e chirurgia e nel trattamento dei peggiori flagelli virali.

Il contingente internazionale di medici Henry Reeve specializzato in catastrofi e gravi epidemie è stato creato il 19 settembre 2005 da Fidel Castro in onore di Henry Reeve, dopo il disastro provocato dall’uragano Katrina, negli Stati Uniti. In quel caso Washington disprezzò l’offerta di assistenza e medicinali, lasciando abbandonate le persone senza cure. L’ottusità di George Bush, che usava il binocolo al contrario, lo portò a rifiutare l’aiuto dal nemico storico.

Questa Brigata è sempre pronta ad andare dove esiste più necessità come nei casi del Pakistan, dopo il terribile terremoto, o dell’America Centrale, dopo le piogge torrenziali provocate dalla tormenta tropicale Stan. Prende il nome da un cittadino newyorkese che difese l’indipendenza di Cuba. Il suo attuale comandante è il Dottor Carlos Perez e la definizione formale è quella di “Contingente Internacional de Médicos Especializados en Situaciones de Desastres y Graves Epidemias”.

Covid19 cala e la Brigata va via

La sua specialità è quella di affrontare le emergenze, di arrivare dove nessuno arriva, di portare cure dove tutti fuggono, di vincere guerre che tutti ritengono che, visti i rischi da correre, è preferibile perdere. I suoi galloni, la Brigada Henry Reeve, se li è conquistati sul campo, anzi sui diversi campi, in ogni dove dell’Africa e dell’America Latina e adesso anche in Italia.

La Brigata ha prestato il suo prezioso aiuto in Italia nei giorni peggiori del Covid19, quando gli infetti e le vittime salivano di numero. Nel mese di marzo, i cubani sono arrivati a Crema, Torino, Milano e Roma ed è in questi giorni che il gruppo lascerà l’Italia per fare ritorno a casa. Un ritorno dopo aver lavorato alacremente, con professionalità e umanità, lo fanno nei giorni in cui i numeri iniziano a scendere.

Dei cubani ci rimane l’immagine del loro arrivo, candidi camici bianchi, mascherine, zainetto in spalla, una grande bandiera cubana ad aprire il corteo ed il saluto “gomito con gomito” con i rappresentanti che si sono fatti trovare sotto la scaletta dell’aereo al loro arrivo. Orgogliosi e Umani!

di Sebastiano Lo Monaco

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