Cizre: 150 curdi bruciati vivi dai militari turchi
Le forze militari turche hanno lasciato 150 curdi bruciare vivi mentre erano intrappolati nelle cantine di un edificio nel distretto di Cizre, durante un bombardamento dell’artiglieria turca. L’intera area è da mesi assediata dalle truppe di Ankara che hanno imposto il coprifuoco. Queste sono le affermazione rilasciate ieri al parlamento turco dal deputato curdo, Feleknas Uca.
Dal dicembre scorso, le forze di sicurezza turche hanno scatenato una brutale offensiva contro i militanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), in tutto il sud-est del Paese. Il ministro dell’Interno turco Efkan Ala ha confermato lo scorso giovedì che le operazioni nell’area di Cizre erano concluse.
Fonti dell’esercito turco hanno riferito che dall’inizio delle operazioni militari nel distretto, che hanno avuto inizio il 14 dicembre, sono stati uccisi 659 membri del Pkk. Il mese scorso, la Fondazione turca per i diritti umani ha riferito che più di 160 civili sono stati uccisi da quando Ankara ha avviato il suo giro di vite contro il Pkk, tra cui 29 donne, 32 bambini, e 24 persone di età superiore ai 60 anni.