Come ogni anno, si fanno i conti con quanto accaduto all’interno delle carceri italiane. La Fondazione Antigone ha rilasciato il suo rapporto annuale sulle condizioni delle carceri in Italia. Dal rapporto, intitolato “Nodo alla gola”, emergono problemi denunciati, noti e mai affrontati e che si sono incancreniti ancora di più.
Sovraffollamento delle carceri
La condizione delle carceri italiani è stata sempre pessima al di là dei governi che si sono succeduti. Nessuno ha mai affrontato seriamente le problematiche puntualmente presentate dalle varie associazioni.
Anche nelle carceri manca il personale, gli agenti della penitenziaria sono pochi: 1 agente ogni 2 detenuti e poco formati. Le strutture sono fatiscenti ma non solo; il 2024 è l’anno che si pone con un triste record: sono 88 i suicidi avvenuti all’interno delle strutture penitenziarie, nel 2023 erano stati 69, 84 nel 2022, mentre dieci anni fa furono 43. Il 2024 è stato l’anno in cui sono morte più persone in carcere.
Quanti detenuti?
Attualmente sono 62.153, questo il dato emerso dal report, ed è un numero impressionante perché sono molti di più di quanti le strutture ne possano contenere. I posti disponibili sarebbero 51.320, ma di questi 4.462 non sono occupabili per manutenzioni e/o inagibilità delle celle. Questo significa che i posti realmente disponibili sono 47mila, 15mila in meno rispetto alle persone detenute, con un tasso di affollamento del 132,6%.
Tutti i governi, compreso quello in carica della Meloni, hanno detto di voler intervenire per riparare la situazione aumentando le strutture detentive o convertendo in carcere spazi già esistenti ma abbandonati. Risultato? Nessuno ha mai fatto nulla.
Carceri come San Vittore a Milano, con un tasso di sovraffollamento del 225% o quello di Brescia con il 205%, di Como e Lucca con il 200%, poco possono fare per restituire dignità ad un detenuto. Di carceri con un sovraffollamento superiore al 150% sono il 59%.
L’Associazione Antigone, che ha visitato 87 strutture nel 2024, ha riportato che in 28 di esse, nelle celle, non vengono rispettati i tre metri quadrati per ogni persona. Il 10% le celle non sono riscaldate e nel 48,3% l’acqua calda non arriva tutto il giorno, il 55% non ha le docce nella celle. Purtroppo, ci si trova dinnanzi a strutture vecchie, infatti, un terzo sono state costruite prima del 1950.
di Sebastiano Lo Monaco