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Diritti umani nelle carceri italiane

Lo Stato Italiano ha un sistema penitenziario fra i peggiori d’Europa, colpevole di trattare i detenuti in maniera disumana e degradante, soprattutto a causa del sovraffollamento delle carceri. Quindi, una evidente violazione dei diritti umani.

Il problema più sentito infatti, è quello del sovraffollamento. Si calcola che le carceri italiane abbiano una capienza complessiva di 45.588 unità, ma secondo un rapporto dell’associazione Antigone gli ospiti effettivi sono oltre 66mila. Ciò significa che ogni detenuto mediamente è costretto a condividere il misero spazio di una cella ideata per un massimo di quattro persone, con un numero di otto compagni di sventura.

Muoversi diventa un’impresa quotidiana difficile e immaginiamo lo sia perfino respirare, pensare e redimersi in condizioni così disumane, specie se ci si ritrova lì dentro senza neanche una colpa certa. Eh si, una buona percentuale di essi è costretta a reclusione senza una sentenza di condanna, ma solo perché in attesa di processo.

Tante le associazioni impegnate sul fronte dei diritti umani come Antigone, che da tempo denuncia la situazione carceraria italiana e che ha ben chiare le possibili soluzioni. “Tre leggi per la giustizia e i diritti” è la campagna sostenuta da diverse associazioni, nonché dall’attore romano Ascanio Celestini, testimonial della raccolta firme per l’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento italiano, per l’adozione del sistema a numero chiuso negli istituti penitenziari contro il sovraffollamento e la modifica della legge sulle droghe causa, anch’essa, di troppe carcerazioni inutili.

di Anna Lisa Maugeri

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